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La privatizzazione del mondo
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Padroni, predatori e mercenari del mercato globale
Jean Ziegler
Marco Tropea Editore
"Com'è possibile che i padroni dell'universo conservino il loro potere, quando l'immoralità che li guida e il cinismo che li ispira sono sotto gli occhi di tutti? Qual è il segreto del loro fascino e della loro forza? Com'è possibile che su un pianeta colmo di ricchezze ogni anno centinaia di milioni di esseri umani siano condannati alla miseria, alla morte violenta, alla disperazione?
È a tutte queste domande che il mio libro cerca di dare risposta."
Ogni giorno centomila persone muoiono di fame. È una strage che si consuma in un pianeta le cui risorse alimentari potrebbero sostentare dodici miliardi di individui, il doppio dell'attuale popolazione mondiale. Quasi sempre sono vittime dell'unico imperativo che i nuovi padroni del mondo conoscono: profitto senza regole.
"Predatori", così l'autore definisce coloro che prosperano al cuore del mercato globale: sono banchieri, speculatori di borsa, dirigenti di multinazionali. Nei loro uffici immacolati decidono chi deve vivere o morire, forgiano le catene invisibili dei trattati commerciali con l'unico scopo di massimizzare i guadagni evitando i controlli. Le loro armi sono la corruzione, l'erosione dell'autorità statale e la creazione di inattaccabili paradisi fiscali; i loro fedeli mercenari si chiamano Fondo monetario internazionale, Organizzazione mondiale del commercio e Banca mondiale.
Dal suo osservatorio privilegiato di relatore all'ONU per il diritto all'alimentazione, Jean Ziegler mette a nudo i peccati della globalizzazione: le crisi economiche in Argentina e Brasile, la devastazione della Nigeria per mano di dittatori e società petrolifere, le banche delle Bahamas dove capitali legali e denaro sporco si mescolano, la popolazione della Mauritania decimata da una riforma agraria insensata.
Ma il mondo non è ancora privatizzato, esistono forze capaci di resistere ai nuovi padroni. Sindacati, movimenti contadini, organizzazioni non governative possono fermare questa avanzata e dare vita a una nuova società civile transnazionale in grado di garantire una ripartizione più equa delle risorse e di restituire agli esseri umani quella dignità troppo spesso calpestata.