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La polveriera nigeriana
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La situazione a Lagos, in Nigeria, diventa ogni giorno più critica. Dopo la terribile esplosione di un arsenale militare avvenuta una settimana fa nel quartiere di Ikeja, sorgono in esponenti della società civile intervistati dall'Agenzia missionaria Misna sospetti che il disastro "possa essere stato un atto di sabotaggio perpetrato da alcune frange politico-militari legate ai passati regimi". La difficoltosa "transizione a un governo civile" si scontra in Nigeria con la crisi delle istituzioni, i conflitti tribali e religiosi e la crisi petrolifera. In questi giorni l'acuirsi delle violenze tra due gruppi etnici, gli hausa e gli yoruba, ha ulteriormente destabilizzato il Paese. Non sono ancora chiari i motivi degli scontri esplosi sabato, tuttavia, sostengono gli intervistati, "la sensazione è che dietro le quinte vi siano menti perverse che fomentano i disordini con l'intento di mettere in seria difficoltà il governo federale di Abuja" La grave situazione dell'ordine pubblico a Lagos è aggravata da uno sciopero della polizia. L'applicazione della sharìa (legge islamica) negli Stati del nord, in flagrante violazione del dettato costituzionale, le crescenti violenze a sfondo etnico e la diffusa corruzione rendono la situazione interna nigeriana sempre più drammatica ed i rischi di secessione sempre più grandi e difficili da contenere.
Pubblicato il: 05.02.2002
" Fonte: » Misna, Allafrica, Comunità di Sant'Egidio;