La pace a rischio dal Congo al Sudan

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"Il temuto vuoto di autorità e di sicurezza, senza la presenza efficace di una forza di interposizione, rischia di mandare in frantumi il processo di pace e di riconciliazione del Paese" è una parte dell'appello per la pace nella Repubblica democratica del Congo del coordinamento della campagna "Anch'io a Kisangani". "Intanto nella regione mancano i generi di prima necessità - continua l'appello - la coltivazione dei campi e la circolazione dei beni è stata in gran parte impedita da tanti anni di conflitto. Più volte la Società Civile, le diverse Confessioni religiose e gli stessi rappresentanti dei governi di Kigali e di Kinshasa hanno richiesto la presenza di una forza neutrale per il mantenimento della pace e il controllo delle frontiere. Ci rivolgiamo in particolare al Governo Italiano e all'Unione Europea perché si facciano portavoce di queste istanze". Anche dal Sudan arriva la voce di Padre Kizito che invoca "una pace per salvaguardare i diritti umani e non una tregua per spartirsi il petrolio". Dopo l'accordo firmato tra il governo di Khartoum e i ribelli dell'Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla) a Machakos (Kenya), padre Kizito "intravede una forte interferenza dei negoziatori soprattutto da parte degli Stati Uniti, che sono alla disperata ricerca di un successo diplomatico nella regione". Intanto è arrivata a Lomé, capitale del Togo, la delegazione dei ribelli della Costa d'Avorio che prenderà parte a trattative con i rappresentanti del governo ivoriano. Seconodo l'Ass. Jobel sarebbero quasi 200.000 le persone che hanno lasciato le loro case, moltissimi soffrono la fame e hanno bisogno anche di psicofarmaci.
Pubblicato il: 28.10.2002 " Fonte: » Selvas, Beati costruttori di Pace, Ass. Amani , Misna, Campagna Sudan ;

" Approfondimento: » Dossier Grandi Laghi, La guerra nel paese del cacao, Appello ai giornalisti per il conto alla rovescia per la pace? ;

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