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La libertà delle donne afghane
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La ricostruzione dell'Afghanistan riparte dalle donne. Le Associazioni Afghan Women's Mission e Rawa (Associazione Rivoluzionaria delle donne dell'Afghanistan) stanno infatti ricostruendo le decine di migliaia di canali che porteranno nuovamente l'acqua alle 40.000 famiglie dei villaggi nella provincia di Farah. La condizione dei canali irrigui, penalizzata da 23 anni di guerra e dalla siccità, è infatti determinante per la ripresa delle attività agricole. Rispetto alla libertà delle donne in Afghanistan, Sonali Kolhatkar (vice presidente di Afghan Women's Mission) ricorda come la campagna militare statunitense "Enduring Freedom" abbia fatto della liberazione delle donne dal burka un simbolo del presunto successo della democratizzazione del Paese, ma nulla è più falso di questo. Le donne afgane continuano ad indossare il bruka, non solo per tradizione, ma ora anche per nascondere il volto scavato dalla fame. Il duro inverno afghano è alle porte e la popolazione devastata dalla guerra e dalla siccità sta soffrendo per la scarsità di cibo. La condizione delle donne in Afghanistan è sempre difficile; le vedove sono una delle categorie più deboli nella società e solo a Kabul sono 40.000, nel paese intero si stima siano centinaia di migliaia. La fame e la mancanza di cure sanitarie sono un dramma per le madri e i loro figli. "A questo punto - si chiede Sonali Kolhatkar - dove sono le macchine fotografiche e le cineprese? E' chiaro che le donne afghane non sono "libere", stanno semplicemente resistendo alla "libertà americana" ".
Pubblicato il: 22.11.2002
" Fonte: » Afghan Women's Mission, Rawa, Foreign Policy in Focus;
" Approfondimento: » Dossier Crisi Globale ;