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La culla delle truffe online
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La frontiera tra Ruili e Muse - Foto di Davide Del Boca
di Emanuele Giordana inviato in Asia
Di ritorno da Ruili (Yunnan) – Il 20 febbraio scorso oltre 1.200 vittime di 12 nazionalità diverse e prigioniere della mafia cinese nelle “città della truffa” (Scam City) lungo il confine birmano-tailandese,hanno cominciato a essere trasferite a Mae Sot, in Thailandia, per essere rimpatriate nei loro Paesi d’origine. I cittadini cinesi partono per primi, con voli diretti all’aeroporto di Jinghong, prefettura di Xishuangbanna (Yunnan). Sono solo la prima tranche di circa 7mila persone che dal Myanmar saranno evacuate in Thailandia secondo quanto ha detto la premier thai Paetongtarn Shinawatra.
La notizia ha fatto il giro del mondo ma mettere assieme i tasselli di questa vicenda è piuttosto complicato.Uno di questi è di un paio di giorni prima, quando un tribunale di Wenzhou, nella provincia di Zhejiang (Cina orientale), ha tenuto la prima udienza del processo a carico di 23 imputati della famiglia Ming sospettati di essere coinvolti in frodi nelle telecomunicazioni in Myanmar. Il gruppo – ha scritto il Global Times – era collegato a transazioni legate al gioco d’azzardo e alle frodi per un valore superiore a 1,3 miliardi di euro, alla morte di 14 cittadini cinesi e al ferimento di altri sei. Ma cosa lega le due cose? Cosa sono, dove e quando sono nate le Scam City? Dove origina un fenomeno che, stando a fonti diverse, riguarda nel Sudest asiatico tra i 200 e i 300mila individui tenuti prigionieri in edifici sigillati (compound) dove passano il giorno al cellulare per frodare milioni di utenti in Cina, in Asia, negli Stati Uniti e persino – pur se in forma minore – in Europa?
Bisogna allora fare un passo indietro cominciando proprio da Jinghong nello Yunnan e da lì raggiungere Ruili al confine: una città famosa per la giada (birmana), un tempo nota come uno snodo dell’eroina proveniente dalle raffinerie situate a Sud della frontiera cinese. Ruili è infatti una città specchio della prospiciente birmana Muse: due città divise da un fiume...