La Corte europea risarcisce i kurdi

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La Corte europea per i diritti umani di Strasburgo ha condannato la Turchia per violazione dei diritti umani ed ha riconosciuto a Leyla Zana e ad altri 12 membri del MPs kurdo, reclusi nelle prigioni turche, un indennizzo di  50,000 a testa. Leyla Zana fu la prima donna kurda ad essere eletta - dieci anni fa - al parlamento turco, Leyla volle prestare giuramento nella lingua madre: un gesto simbolico per affermare l'identità del popolo che rappresentava. Ma per questo fu arrestata e condannata insieme ad altri - dopo un lungo processo - a 15 anni di reclusione per "attentato allo stato turco" e per separatismo. La Corte non ha comunque alcun potere di intervento sulla sentenza di condanna e la signora Zana, come gli altri parlamentari, resterà dietro le sbarre. "Io amo la vita. Ma ancora più forte è il mio desiderio di giustizia per il mio popolo" sostiene la donna e "i secondini che bloccano il mio corpo dietro le pareti spesse di una prigione di Ankara non hanno impedito al mio spirito viaggiare liberamente". Intanto dopo l'inserimento del PKK tra le organizzazioni terroristiche dell'UE, secondo fonti kurde, l'esercito turco ha intrapreso numerose operazioni militari contro la popolazione kurda. A ㇀arikli, nei dintorni di Diyarbakir, 27 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni sono sotto processo presso la III Sezione del DGM per aver preso parte alla campagna per l'insegnamento nella lingua kurda.
Pubblicato il: 15.06.2002 " Fonte: » The Independent , Corte Europea per i diritti umani, Associazione Popoli Minacciati;
" Approfondimento: » Associazione Popoli Minacciati dossier Kurdi , Akin, UIKI;

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