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LAV: parte da agosto la strage dei bambi, in 3 mesi uccisi 153 mila
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No al massacro di "Bambi"! Lo chiede la LAV alle Regioni e Province di mezza Italia (dal Friuli Venezia Giulia alle Marche, dal Trentino Alto Adige alla Lombardia) che per domani hanno autorizzato "l'abbattimento selettivo" di cervi, caprioli, daini, mufloni ed altri ungulati: si sparerà a questi pacifici animali per tutto il mese di agosto con una deroga al normale calendario venatorio che prevede l'apertura generale della caccia a settembre; in alcune Regioni (Toscana ed Emilia Romagna) è stato addirittura consentito di uccidere anche femmine e piccoli fino al 10 marzo!
La caccia dei "Bambi" è vergognosa e crudele - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile settore "fauna" della LAV - i boschi del Bel Paese si trasformeranno in mattatoi a cielo aperto, con grande pericolo anche per escursionisti e gitanti che dovranno vedersela con carabine e super-proiettili. Chiediamo alle Regioni di ritirare subito questi provvedimenti sanguinari e barbari e di fermare la strage agostana.
La caccia agli ungulati è consentita solo per tre mesi, ma alcune Regioni - sfidando la legge per raccogliere consensi elettorali fra le doppiette - hanno allungato i tempi di caccia. Si stima che annualmente siano uccisi legalmente oltre 153.000 ungulati; a questa cifra vanno aggiunti gli abbattimenti non censiti ed il prelievo illegale diffusissimo nelle aree appenniniche ed alpine, per cui si raggiunge con facilità almeno il doppio della cifra.
Il Trentino ha il primato nazionale per la strage dei Bambi con 20.725 caprioli uccisi all'anno, seguito dal Friuli (3.450) e dalla Toscana (3.275); la Valle d'Aosta è invece la regione con meno vittime di questo crudele "sport": 200 caprioli annualmente uccisi. Per il cervo, la caccia è responsabile della distruzione di almeno il 12,5% della popolazione esistente complessivamente in Italia; per il camoscio alpino è il 10%.
Vogliamo ribadire che la caccia è un'attività eticamente inaccettabile poiché viola il diritto alla vita di milioni di animali selvatici - dichiara Ennio Bonfanti - e denunciare all'opinione pubblica i gravissimi contenuti di 9 proposte di legge sulla liberalizzazione selvaggia della caccia in discussione alla Camera, presentate sia del centrodestra che dal centrosinistra. Per il "divertimento" dei cacciatori - ridotti del 50% negli ultimi 12 anni ma ancora potentissimi - ogni anno si sacrificano almeno 100 milioni di animali trucidati dalla violenza dei fucili, nonostante l'abolizione della caccia sia un traguardo richiesto dalla stragrande maggioranza degli italiani, come dimostrano tutti i recenti sondaggi: da un minimo del 70% ad un massimo dell'89% degli intervistati si dichiara nettamente contrario alla caccia.
Per far sentire la voce di questa umanità diversa che rifiuta la violenza e la barbarie di una cartuccia, la LAV ha lanciato due petizioni popolari rivolte alle istituzioni italiane ed europee per chiedere più tutela per gli animali selvatici e per contrastare l'imperante politica "calibro 12" di Governo, Parlamento e Regioni; le petizioni possono essere firmate anche on-line sul sito web www.infolav.org.