L'inferno su Baghdad

Stampa

I grandi B52 stanno scaricando il loro carico di morte sulla città, le deflagrazioni sono di incredibile intensità. La furia dell'attacco ha lasciato senza parole molti cronisti: mai si era assistito in diretta televisiva ad un bombardamento di tale intensità.

Le sirene antiaeree hanno ripreso a suonare nella capitale irachena dalle 20,10 ora locale (le 18,10 in Italia) e sono risuonate delle forti esplosioni in tutta Baghdad. I traccianti della contraerea hanno lacerato il cielo notturno sulla riva occidentale del Tigri, sede di due palazzi presidenziali e diversi edifici del governo, compresa la sede del partito 'Baath' e quella dei servizi segreti. Secondo gli ultimi aggiornamenti dei network d'informazione americani, il palazzo di Saddam Hussein sarebbe andato completamente distrutto.

Non si hanno ancora dati certi sulle vittime civili di questo impressionante attacco ma la preoccupazione è piu' che giustificata dal fatto che gli ordigni sganciati da alta quota dai B52 non sono certo da considerare armi di precisione.

Le forze di coalizione alla periferia di Bassora

Sul fronte terrestre, al prezzo di due marines uccisi, prosegue l'avanzata delle truppe anglo-americane nel sud del Paese. Conquistato il porto e futura testa di ponte per i rifornimenti di Umm Qasr, le colonne corazzate puntano ora su Bassora, secondo obiettivo stategico della regione, nella zona dello Shatt el Arab, alla confluenza fra il Tigri e l'Eufrate nei pressi del confine con il Kuwait. Secondo lo Stato maggiore britannico, le truppe alleate avrebbero già raggiunto la periferia della città.

Le forze anglo-statunitensi avanzano su tre fronti: l'ala destra dello schieramento comprende i commandos britannici della terza Brigata e i marines americani del 15esimo Corpo di spedizione.

Sono le forze che hanno conquistato la penisola di al Faw ed assunto il "pieno controllo" di Umm Qasr, come confermato dal Capo di stato maggiore della Difesa britannico, l'ammiraglio sir Michael Boyce. Al centro agiscono invece i marines della Prima divisione appoggiati dalla settima Brigata corazzata britannica: queste truppe non entreranno a Bassora ma si sposteranno verso nord non appena verrà completata l'operazione in corso.

Infine, l'ala sinistra, con la terza divisione meccanizzata statunitense, appoggiata da squadroni di elicotteri da combattimento Apache: questa è avanzata in territorio iracheno per circa 150 chilometri, senza aver incontrato praticamente alcuna resistenza.

Forti esplosioni a Mosul

Sul fronte settentrionale, dove forze speciali americane sarebbero in azione già da alcune settimane insieme alle milizie curdoirachene, sono state udite nelle ultime ore forti esplosioni nella città di Mosul, dove sono echeggiate le sirene dell'allarme antiaereo. Se Ankara dovesse finalmente concedere il permesso di sorvolo già approvato dalla Grande Assemblea nazionale, è probabile che la 173esima divisione aerotrasportata statunitense possa venire paracadutata nella zona, se non altro per tenere a bada un'eventuale invasione unilaterale turca.

Permane il mistero sulla sorte di Saddam

Sull'intera strategia pesa però l'incognita fondamentale della sorte di Saddam Hussein e del suo entourage. Secondo alcuni funzionari britannici, citati dall'emittente Bbc, il presidente iracheno sarebbe quasi sicuramente morto, il che renderebbe quasi certa una conclusione imminente delle ostilità militari. Sia la Casa Bianca che lo Stato maggiore britannico, per il momento, negano comunque di essere in possesso d'informazioni sulle condizioni del rais.

M.C.

Fonte: Warnews

Ultime notizie

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

I Partigiani della Pace

08 Novembre 2025
I Partigiani della Pace: testimoni e costruttori di un futuro possibile. (Laura Tussi)

Il Punto - Tra isole, frontiere e assedi il Mondo resta in equilibrio instabile

07 Novembre 2025
Viviamo in un Mondo in cui la pace è un intervallo e la guerra una condizione. (Raffaele Crocco)

Le foreste europee catturano poca anidride carbonica

06 Novembre 2025
Le foreste d’Europa possono ancora costituire un pilastro della neutralità climatica? (Alessandro Graziadei)

Dossier/I portuali contro le guerre nel mondo. In Grecia e Slovenia (2)

05 Novembre 2025
Dalla Slovenia alla Grecia, anche nei porti della penisola balcanica i portuali si oppongono. (Linda Maggiori)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad