L'illegalità e il disprezzo del voto italiano sulla guerra

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Il governo italiano ha scelto di partecipare in ubbidiente sottomissione, nelle forme che gli sono state richieste, alla guerra contro l'Iraq. Guerra che significherà l'assassinio di popolazioni innocenti, alle quali viene imputato a colpa l'essere da decenni vittime del loro stesso governo. Il governo italiano ha deciso di partecipare, adducendo inconsistenti, pretestuose motivazioni, alla distruzione del diritto internazionale e all' attacco contro l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
La scelta del governo italiano ha calpestato la legalità costituzionale, violando l'esplicito, vincolante dettato dell'articolo 11.

Un movimento per la pace, di consistenza, estensione e intensità non mai viste, è stato percepito dal governo italiano come un fastidioso ingombro, da ignorare o neutralizzare attraverso mediocri reticenze e volgari doppiezze, che si sono dissolte al momento della "chiamata alle armi".
Il governo italiano ha manifestato comportamenti ed espressioni di offensivo disprezzo anche nei confronti della massima autorità cattolica, relegando le invocazioni alla pace di papa Wojtyla a espressioni desunte da un repertorio "di ruolo".
Secondo il governo italiano Giovanni Paolo II "dice ciò che un papa deve dire". Ma ciò che un papa dice - secondo il governo italiano - è irrilevante, estraneo al significato e ai problemi della convivenza umana e della storia.

Il movimento per la pace ignora, per sua natura, i concetti di vittoria e di sconfitta come affermazione di una parte su un'altra, e rifiuta la cultura del "nemico".
L'affermazione della violenza, della prepotenza e dell'illegalità non è la sconfitta di un movimento, ma la distruzione di valori universali.
La contestazione alla guerra deve proseguire e intensificarsi.
In questo rifiuto prosegue e si intensifica l'affermazione di quei valori di legalità, di giustizia e di umanità>>.

La campagna "Fuori l'Italia dalla Guerra" (promossa da Emergency, Libera, Rete Lilliput, Tavola della Pace), tra le altre iniziative, ha organizzato una raccolta di firme on line che ha raccolto oltre 480 mila adesioni e la mobilitazione del 10 dicembre scorso cui parteciparono centinaia di migliaia di cittadini italiani nelle quasi trecento fiaccolate organizzate contemporaneamente in altrettante città italiane.

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