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L'arte di non essere governati
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E. Krippendorff
2003 Fazi Editore
Gli effetti della separazione tra azione e morale - dal punto di vista economico, sociale, ambientale e delle relazioni internazionali - sono evidenti e preoccupanti ormai in tutto il mondo. Secondo Krippendorff , rifondare la politica su basi etiche è ormai un dovere imprescindibile e per adempiere a questo compito epocale abbiamo bisogno di modelli. In particolare tre sono i "paradigmi" privilegiati dall'autore: Socrate, con il suo atteggiamento di continua "autocritica etica" e di critica delle virtù pubblicamente sancite e autorizzate; Goethe, che come ministro a Weimar dimezzò l'esercito del granducato; Mozart, nelle cui sinfonie gli strumenti dialogano "liberi dal dominio", rendendo così "udibile" una prospettiva di libertà per l'intero genere umano. Queste figure - e altre di pari spessore, da Buddha a Nelson Mandela, da Lao-tse a Max Weber, da Platone a Rosa Luxemburg a Giuseppe Verdi - possiedono qualità concretamente in grado di guidare le nostre scelte esistenziali e politiche: in particolare, l'"arte di non essere governati", ovvero di svolgere il proprio ruolo etico, al contempo solidale e indipendente, all'interno della comunità, sottraendosi ai meccanismi paralizzanti del potere costituito.
Il libro è stato presentato nel corso della prima conferenza della World Social Agenda (2 maggio 2003)