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L'acqua e l'ONU, due incertezze in Palestina
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Quasi 100 mila persone stimate durante la manifestazione che a Roma ha richiesto una soluzione di pace per la Palestina, chiedendo stop all'occupazione militare e ai massacri con una lettera ad Arafat. Oltre alle adesioni di movimenti associazionistici e di alcuni partiti politici, si è levato uno striscione che recitava "Ebrei contro l'occupazione". Una delle chiavi di lettura nel conflitto israelo-palestinese è la risorsa acqua che fin dagli anni '90 è entrata a far parte ufficialmente nell'agenda dei negoziati di pace. Se Israele mira a posticipare la discussione sull'acqua ipotizzando l'utilizzo di fonti idriche alternative, come l'importazione di acqua da altri Paesi o la desalinizzazione, i palestinesi chiedono la sovranità delle falde acquifere sotterranee della Cisgiordania. Le alture del Golan sono state contese tra Siria e Israele perché in quell'area montagnosa scorrono i rami sorgentizi del Giordano con più di un terzo delle proprie risorse idriche per Israele. Nonostante i continui appelli di mediazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, l'ONG Vis esprime "tolleranza zero" alle organizzazioni internazionali che non sono "super partes fuori dai confini delle scelte politiche ed economiche dei singoli Stati". Inoltre viene espressa solidarietà al crescente dissenso della popolazione israeliana. Intanto più di 800 palestinesi sono stati arrestati dall'esercito israeliano.
Pubblicato il: 11.03.2002
" Fonte: » Onuonline, Kontrokultura, Nonluoghi, Volint, Palestinechronicle, Rai News 24;
" Approfondimento: » Dossier Medio Oriente, Petizione israeliana all'UN, L'acqua contesa in Medio Oriente, L'oro blu,Programma dell'ACTION FOR PEACE di Pasqua, Indymedia Israel, Immagini manifestazione 9/3, DIFENDIAMOLA! - Campagna difesa terre agricole, Campagna informazione Palestina, Forum Palestina - Arcipelago, lettera di una scrittrice israeliana;