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L’Unione Africana nel G20? Sarebbe una buona notizia
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L’iniziativa del leader indiano Modi, che riflette l’attuale propensione al multilateralismo della politica globale e uno spostamento dell'asse geopolitico verso il Sud del mondo, rappresenta un passo significativo verso l'inclusione dell'Africa nei processi decisionali della governance globale. Si tratta di un’iniziativa politica che va non solo apprezzata ma anche valutata con fiducia. Nonostante l'Africa sia spesso associata a problemi come la malnutrizione, le malattie e la povertà, è un continente ricco di risorse materiali, culturali e umane e, con una popolazione molto giovane, è decisamente rivolta al futuro.
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha preso l'iniziativa di invitare l'Unione africana (Ua), con i suoi 55 Stati, a entrare nel G20. Lo ha fatto parlandone a tutti i governi dei Paesi membri, dato che l'India detiene per il 2023 la presidenza di turno e si pone come leader dei paesi in sviluppo e del cosiddetto Global South. Il prossimo summit dei capi di Stato e di Governo del G20 si terrà il 9 settembre a Nuova Delhi.
L’iniziativa di Modi, che riflette l’attuale propensione al multilateralismo della politica globale e uno spostamento dell'asse geopolitico verso il Sud del mondo, rappresenta un passo significativo verso l'inclusione dell'Africa nei processi decisionali della governance globale. Si tratta di un’iniziativa politica che va non solo apprezzata ma anche valutata con fiducia. Nonostante l'Africa sia spesso associata a problemi come la malnutrizione, le malattie e la povertà, è un continente ricco di risorse materiali, culturali e umane e, con una popolazione molto giovane, è decisamente rivolta al futuro. L'Europa e l'Africa sono interdipendenti e condividono un destino comune, con sfide che possono essere affrontate solo insieme. L’Africa ha bisogno dell’Europa e l’Europa ha bisogno dell’Africa: serve una piena consapevolezza politica dell’ineludibile legame tra i due continenti.
Oltre che dall’India, l’ingresso dell'Ua nel G20 è sostenuto dall’Italia, con il convinto auspicio del ministro Tajani, e da diversi altri Paesi membri quali Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Brasile, Sudafrica, Indonesia, Giappone e l’Unione europea. Rimangono per ora dubbiosi Australia, Canada, Argentina, Messico, Corea del Sud, Arabia Saudita e Turchia.
L’ingresso dell’Ua renderebbe il G20 più rappresentativo, inclusivo e influente, in quanto rappresenterebbe l'80% del pianeta in termini di popolazione e l'85% del Pil globale. E consentirebbe all'Africa di partecipare attivamente alle decisioni sulle sfide globali, come la crescita economica, i cambiamenti climatici, le energie verdi, lo sviluppo sostenibile, l'economia digitale. Significativo è il suo potenziale economico, con la considerevole ricchezza mineraria, l'espansione demografica, la graduale attuazione dell’area continentale di libero scambio AfCFTA e la crescente influenza negli affari mondiali...