Kenya: Energia elettrica direttamente dal sottosuolo

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Durante la "Settimana per l'Energia Geotermica nell'Africa Orientale", tenutasi presso la sede del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) è stato redatto un piano d'azione rispettoso dell'ambiente capace di aumentare drasticamente la quantità di elettricità generata dalle "rocce calde" in Africa orientale.

Obiettivo primario del progetto è quello di superare alcuni degli ostacoli tecnici e finanziari che hanno rallentato lo sviluppo delle produzione di questa particolare tipologia di energia. La geotermia, che sfrutta il vapore prodotto da rocce calde nelle profondità terrestri per generare elettricità, è una fonte di energia rinnovabile molto promettente ma finora il suo potenziale non è stato per nulla sfruttato. Uno dei luoghi migliori per sfruttare l'energia geotermica è la Rift Valley, in Africa Orientale. Ed infatti il Kenya è attualmente il pioniere nell'utilizzo dell'energia geotermica con una produzione di 45 mw annui di elettricità dalle "rocce calde".

Esperti governativi nel campo dell'energia, scienziati ed ingegneri intervenuti all'incontro promosso dall'UNEP hanno stabilito che una produzione annua di 1000 mw in Africa orientale entro il 2020 rappresenterebbe "un obiettivo ambizioso ma raggiungibile". Una produzione di questo tipo garantirebbe la copertura delle necessità di milioni di persone nella regione. In totale l'Africa ha un potenziale di energia geotermica non sfruttata che può raggiungere i 7.000 MW.

L'energia geotermica - sostengono gli esperti - è un'energia rinnovabile indipendente da agenti atmosferici variabili (come l'energia idroelettrica) o dalle fluttuazioni dei prezzi della materia prima (come l'energia ricavata dal petrolio) e per questo potrebbe essere per l'Africa un fattore di sviluppo non indifferente.

Fonti: UNEP, Buone Notizie, UNEPTIE

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