Italia: tv sempre più politicizzata e militante

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Il Rappresentante uscente dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), responsabile della libertà dei mezzi di informazione, Freimut Duve ha espresso "forte preoccupazione" riguardo all'approvazione della cosiddetta legge Gasparri. "A tale proposito l'Italia sta creando un precedente molto pericoloso che potrebbe seriamente influenzare la struttura dei media in altri stati membri dell'Osce", ha detto Duve. "Chi in quel momento avrebbe potuto prevedere che un primo ministro di un membro fondatore dell'Unione Europea avrebbe potuto dar vita ad una legislazione sui media finalizzata ad aiutare la sua politica e gli interessi economici della sua famiglia?" - ha aggiunto il rappresentante Osce. La delegazione italiana presso l'organizzazione ha respinto le accuse di Duve come "completamente infondate" e basate su una conoscenza non approfondita della materia. Quest'ultima dichiarazione dell'Osce segue la risoluzione dei capigruppo del Parlamento Europeo in cui si contestava la concentrazione del potere mediatico nelle mani del Presidente del Consiglio.

 

APPELLO A CIAMPI:
Non firmi la legge Gasparri

L'opinione pubblica comunque ha deciso che dal 12 al 14 dicembre la televisione non esiste più. I telespettatori si riprendono il tempo e lo spazio, riscoprono le persone, la città e tutte le cose che si possono fare fuori orario, provano che lontano dallo schermo si conquista tempo, si risparmia energia e si recupera su molti fronti. Promosso quest'anno a livello nazionale dall'Associazione culturale Esterni lo sciopero dei telespettatori vuole dimostrare, dati alla mano, che si può scalfire il potere della televisione con un "dato di non ascolto" che man mano si avvicina, raggiunge e supera il dato auditel.

Cresce intanto l'interesse per le Tv di strada. Nei giorni scorsi è nata ad Ancona nel quartiere degli Archi, dove più forte è l' immigrazione extracomunitaria, Teleporto. Trasmetterà sfruttando i coni d'ombra delle altre emittenti programmi dedicati ai problemi del lavoro, dell'immigrazione, delle donne e dell'handicap, anche in francese, spagnolo e probabilmente arabo.

Dopo il caso Raiot, il programma di satira politica di Sabina Guzzanti, chiuso con la rescissione del contratto tra la società di produzione Studiouno e la Rai, è scoppiato ieri il caso di Excalibur. Invitata alla trasmissione di ieri sera sul tema della fecondazione, l'on. Giovanna Melandri (Ds) ha abbandonato il collegamento con lo studio televisivo di fronte alle ripetute urla del conduttore Antonio Socci. "E' molto grave - afferma la Melandri - che in Rai possa accadere questo, la povertà e la miseria di una informazione intollerante e invasata è sotto gli occhi dei telespettatori". Commentando l'accaduto, il presidente della Rai Lucia Annunziata nota che il conduttore ha "abbandonato qualunque idea di conduzione, anche partigiana, per assumere i toni puri e semplici della militanza" e chiede al Direttore Generale di "applicare in modo imparziale le regole aziendali". [RB]

Altre Fonti: Megachip, Esterni, Rainews24

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