Italia: terza edizione del Linux Day

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Si svolge il 29 novembre la terza edizione del Linux Day, giornata nazionale di Linux e del software libero indetta da ILS (Italian Linux Society). Molte le associazioni e gruppi di persone che, nelle diverse città italiane, daranno vita a eventi volti a promuovere il software libero.

L'esperienza del software libero nasce negli anni ottanta in contrapposizione al software proprietario e si presenta come espressione di un modo democratico, libero ed egualitario di intendere lo scambio di idee e innovazioni nel mercato del software.

 

Le quatto libertà fondamentali e i sei diritti digitali del software libero (da "Come passare al software libero e vivere felici. Manuale di autoliberazione informatica" di Stefano Barale)

Negli anni novanta il finlandese Linus Torvalds sviluppa il primo nucleo di Linux che nel corso degli anni, grazie alla collaborazione di migliaia di programmatori nel mondo, si pone come importante alternativa al monopolio del gigante monopolista Microsoft.

I recenti cambi di legislazione nell'Unione Europea in particolare la direttiva sulla brevettabilità del software rimangono però ancora una minaccia per Linux che rappresenta una via condivisa e democratica per uno sviluppo di piattaforme usate da tutti. A confermare l'importanza del tema e delle opportunità che il software libero offre anche ai paesi emergenti, Cybercultura riporta la notizia della nascita di "Impi Linux" la prima distribuzione africana di Linux. "Impi Linux dimostra che gli Africani possono avere una propria autodeterminazione, almeno nel mondo informatico" - ha dichiarato Ross Addis, presidente del Gauteng Linux User Group che ha realizzato questo progetto.

Intanto il governo brasiliano di Lula sta spingendo affinché negli uffici statali si utilizzi software libero. Per un paese ancora in via di sviluppo e che ha urgenze gravissime in campo sociale ed economico 34 milioni di dollari all'anno in licenze sono troppi. Il contagio per l'open source potrebbe estendersi anche ad altri paesi dell'America Latina. Per contrastare questa tendenza, nonostante il governo brasiliano non abbia imposto per legge Linux nei sistemi governativi, Microsof ha già lanciato un allarme paventando il rischio "di un'isola tecnologica imposta dall'alto in tutto il Brasile" e appellandosi alla necessità che sia il mercato a decidere. [RB]

Altre fonti: Italian Linux Society, GNU Project, punto-informatico.it.

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