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Italia: si espande l'adesione alla manifestazione per la libertà di stampa
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Sono numerose le adesioni delle associazioni della società civile alla manifestazione nazionale indetta dalla Fnsi (Federazione nazionale della Stampa Italiana ) per la libertà dell’informazione italiana "No all'informazione al guinzaglio" che si sarebbe dovuta tenere a Roma il 19 settembre, ma che - in segno di profondo rispetto i militari italiani uccisi nell'attentanto a Kabul, è stata rinviata a sabato 3 ottobre.
La Segreteria della Federazione nazionale della Stampa Italiana (Fsni) ha deliberato di proporre alle forze sindacali e sociali una "manifestazione civica" per la libertà dell’informazione, "difendendola da ogni tentativo di depotenziarne la funzione costituzionalmente garantita e di indurre silenzi non dovuti"- sottolinea il comunicato. "C’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti. Non solo disegni di legge bavaglio ma anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita". "L’informazione non si farà mettere il guinzaglio" - conclude il comunicato.
"Ci sono momenti in cui bisogna essere presenti. In prima persona - afferma una nota del coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti. "La manifestazione che si terrà a Roma sabato 19 settembre per la libertà d’informazione è uno di questi momenti". "La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni - continua la nota della Tavola della Pace - è uno dei diritti più preziosi dell'uomo e noi lo stiamo perdendo senza reagire". "Non è per caso che siamo giunti a questo punto. Perché davanti alla lunga sequenza di attacchi a giornalisti e giornali, di illegalità, di abusi e di manipolazioni che hanno stravolto il sistema italiano dell’informazione e il servizio pubblico radiotelevisivo non c’è stata un’adeguata reazione politica, culturale e sociale".
"Il problema - evidenzia Lotti - non è solo difendere i giornalisti e i giornali sotto attacco per non aver accettato il guinzaglio, ma difendere il nostro diritto di parlare e di essere ascoltati, di operare e di non essere oscurati, di informare e di essere informati". Riguardo alla Rai, la Tavola della Pace - che da tempo sostiene le campagne a tutela del servizio pubblico - ribadisce che "abbiamo il diritto di avere un servizio pubblico radiotelevisivo degno del nome che porta, un servizio pubblico di qualità, aperto e plurale, attento alla vita delle persone e alla realtà del mondo, aperto ai costruttori di pace, di giustizia e di speranza e non solo ai killer e agli illusionisti, ai mercanti di menzogne e finzioni. E’ un nostro diritto".
La CGIL nel confermare l’adesione alla manifestazione per difendere la libertà d’informazione sottolinea che "L’impressionante escalation di questi mesi e di queste ore contro il ruolo di una informazione libera e plurale - aggiunge la nota - richiede una reazione adeguata ed immediata con la manifestazione del 19 settembre e una continuità di mobilitazione successiva". L'associazione sindacale intende contribuire "col più vasto schieramento di forze sociali e culturali, ad una grande riuscita dell’iniziativa". La CGIL - conclude la nota - "intende partecipare a questa mobilitazione, a sostegno dell’articolo 21 della Costituzione, con l’impegno straordinario che una iniziativa a tutela di fondamentali diritti di democrazia richiede".
Anche le Acli hanno dato la propria adesione alla manifestazione. "Vogliamo un Paese fondato sulla libertà di stampa e per questo abbiamo dato la nostra adesione alla Fnsi per la manifestazione del 19 settembre" - ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero. "E’ inaccettabile – ha continuato Olivero – che il direttore di un giornale sia costretto a dimettersi per gli attacchi intimidatori portati da un altro giornale di proprietà della famiglia del Presidente del Consiglio. Non possono avere cittadinanza in un Paese democratico i ricatti e le intimidazioni nei confronti della stampa che osa criticare le vicende del governo e dei suoi rappresentanti".
L'Arci aderisce e parteciperà alla manifestazione. "Per l'associazione si tratta di un appuntamento particolarmente importante, in un momento così delicato per la vita democratica di questo paese" - dichiara in una nota alla stampa il presidente dell'Arci, Paolo Beni. "E' in atto un attacco senza precedenti alla libertà di stampa e di opinione, tanto più grave in un'epoca di grande sviluppo dei sistemi comunicativi e di crescita del loro ruolo nella formazione della coscienza critica delle persone". "Con ogni mezzo chi ci governa tenta di mettere a tacere non solo ogni voce di dissenso, ma anche chiunque tenti di dare una rappresentazione del paese reale, con i suoi conflitti e le sue difficoltà. In questi giorni testate importanti restie ad allinearsi hanno subito una vera e propria aggressione, fatta di querele e di campagne denigratorie, mentre sul servizio pubblico si sono compiute operazioni di riassetto destinate a svuotarne la funzione". "E' necessario - conclude Beni - un segnale forte da parte di chi non vuole assistere passivamente a questo degrado, imposto con un'arroganza che lascia sconcertati".
Anche 'Libera Informazione', l'osservatorio nazionale sull'informazione per la legalità e contro le mafie aderisce alla manifestazione. "'Sappiamo bene - afferma il presidente Roberto Morrione.- come nelle zone ancora dominate dalle mafie e dal sistema politico-affaristico che le circonda, come in tutte le regioni italiane dove la penetrazione criminale si è fusa con l'economia legale, l'influenza della stampa e dell'audiovisivo sia decisiva per denunciare corruzione e voto di scambio, per informare l'opinione pubblica, per alimentare denunce, consapevole responsabilità, partecipazione popolare". 'Il 19 Settembre - conclude Morrione - in piazza a Roma per un' informazione senza bavaglio, libera e schierata da parte della verita' presupposto necessario per sviluppare percorso di diritti sociali, di giustizia, di dignità dei cittadini".
Articolo 21 chiama a raccolta associazioni, sindacati, forze politiche e liberi cittadini a difesa della libertà di informazione. Articolo 21 si darà visibilità all'interno del corteo con un proprio striscione e le nostre magliette "Sbavagliamoci". "Dobbiamo essere in tanti per affermare che abbiamo il diritto di scrivere e di leggere le notizie. Vorremmo caratterizzare la nostra presenza proprio come squadra e ogni maglietta avrà sulla schiena un numero, che non poteva essere differente dal 21, l'articolo della Costituzione a difesa della libertà di stampa. E sul petto ricorderemo il senso di quell'articolo, con l'incipit iniziale. E sarà anche un grido forte per i giornalisti, una richiesta di mobilitazione generale contro i tentativi di imbavagliamento". [GB]