Italia: passa l'emendamento della Lega Nord pro-tortura

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Nonostante il parere contrario della Commissione Giustizia, ieri la Camera ha approvato un emendamento della Lega Nord secondo cui perché si possa ravvisare il reato di tortura ci devono essere "violenze e minacce reiterate".

"Quante volte occorrerà torturare prima che si possa parlare di tortura?" - chiede Amnesty International. "Iniziamo male, con un emendamento che, se confermato nel testo finale, significherà che l'Italia non vuole adeguarsi al diritto internazionale dei diritti umani e in particolare alla Convenzione dell'Onu contro la tortura, che il nostro paese ha ratificato nel 1988" - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione italiana di Amnesty International. "Questo emendamento stravolge la definizione di tortura, limitando in modo inaccettabile la nozione ai comportamenti ripetuti, mentre è evidente che può aversi tortura anche in presenza di condotte singole purché sufficientemente gravi" - conclude Bertotto.

La Camera dei Deputati aveva iniziato ieri l'esame degli emendamenti alla proposta di legge sull'introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano. Nonostante il parere contrario della Commissione Giustizia, i deputati del Carroccio "passano all'attacco" - nota Rainews 24 - e in Aula la situazione si capovolge: il centrodestra dice sì all'emendamento della Lega. I deputati del centrosinistra abbandonano l'emiciclo per protesta e il ministro Roberto Maroni commenta oggi dalle pagine di Repubblica: "La sinistra sbraita, lasciamola sbraitare. Questi sono i temi della Lega". Il presidente della Commissione giustizia Gaetano Pecorella dichiara che il ripensamento della maggioranza è il frutto di un accordo politico "tardivo", e ieri a fine giornata avrebbe cercato di rasserenare gli animi assicurando che il testo sarà nuovamente modificato grazie ad un nuovo emendamento.

Nei giorni scorsi una delegazione composta da rappresentanti della Sezione Italiana di Amnesty International, guidati dal presidente Marco Bertotto e Aldo Forbice, conduttore della trasmissione radiofonica della Rai Zapping, aveva incontrato il presidente della Camera dei Deputati on. Pier Ferdinando Casini per consegnargli le 20.000 firme raccolte dall'appello di Amnesty e Zapping "No alla tortura subito", a sostegno della richiesta di introdurre urgentemente il reato di tortura nel codice penale italiano. [GB]

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