Italia: l'EUCD e diritto alla conoscenza

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Lo scorso marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che recepisce nell'ordinamento italiano la direttiva 2001/29/CE nota come EUCD European Union Copyright Directive), per la regolamentazione del diritto d'autore nei paesi dell'Unione.

L'EUCD - dice l'Associazione Software Libero - punta unicamente alla salvaguardia degli interessi economici dei grossi editori e dei produttori di software proprietario senza occuparsi dei diritti degli utenti. Le norme della direttiva mettono in grave pericolo il diritto alla copia privata, la possibilità di usufruire delle opere in formato digitale (come e-book, DVD, CD musicali) secondo condizioni ragionevoli, la futura garanzia di poter accedere senza censure a documenti di rilevanza storica, la possibilità di cedere o rivendere materiale digitale regolarmente acquisito, la possibilità di produrre software libero interoperante, la libertà di ricerca, la libertà di espressione su Internet.

Da alcuni giorni acquistare un cd vergine costa di più ed effettuare "file sharing in rete" è addirittura un reato. Anche Altroconsumo sottolinea che se da un lato la legge sull'e-commerce introduce nuove garanzie di trasparenza e tutela per chi acquista on-line, d'altra parte la disciplina sul diritto d'autore limita la libertà individuale di fruire di opere scritte, musicali, video, in formato digitale, non potendole più duplicare o riprodurre liberamente per usi privati.

"La medesima normativa con una mano dà e con l'altra toglie" - scrive Massimo Mantellini - "Da una parte si riconosce infatti il diritto alla copia personale (una versione nostrana della dottrina americana del fair use), dall'altra si afferma la liceità e la intoccabilità dei sistemi software anticopia su CD e DVD e ne punisce la violanzione addirittura con il carcere. Che significa tutto ciò? Che nessuna copia lecita di quanto ho appena acquistato potrà essere fatta nel momento in cui tale prodotto sia fornito di misure di protezione anticopia".

Un atto, quello del Consiglio dei Ministri, che ignora i richiami ripetutamente espressi dai gruppi della società civile che rivendicano il diritto alla conoscenza e all'informazione come bene comune universale. Software Libero ha dunque sospeso la petizione on-line promossa da tempo contro l'EUCD. Le prossime attività di questa ed altre realtà della società civile, saranno orientate alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica e alla raccolta di materiale sulle conseguenze negative della normativa per influenzare la prima relazione sugli effetti dell'EUCD che la Commissione europea presenterà al Parlamento entro il dicembre 2004.

Fonti: Autistici, Software Libero, Punto Informatico;

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