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Italia: in piazza per una legge sul reato di tortura
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Oggi, sabato 26 giugno, in occasione della "Giornata internazionale per le vittime della tortura", la Sezione Italiana di Amnesty International organizza a Roma una manifestazione-spettacolo per rilanciare la richiesta al Parlamento di approvare una legge che introduca il reato di tortura nel codice penale.
Nell'ottobre 2000 la Sezione Italiana di Amnesty International ha lanciato la campagna "Non sopportiamo la tortura" con l'obiettivo di adeguare la legislazione italiana agli obblighi che il diritto internazionale impone al nostro paese tra cui la previsione di un reato autonomo e specifico di tortura nell'ordinamento interno. Una legge attesa dal 1988, anno in cui l'Italia ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura.
In tre anni e mezzo di attività, la campagna ha ottenuto 435.000 adesioni individuali, 212 adesioni di enti locali e 173 adesioni di scuole e università che si sono dichiarate "zone libere dalla tortura". Sul piano politico, la campagna ha stimolato la presentazione di otto proposte di legge alla Camera e al Senato. All'appello "No alla tortura subito!" promosso da Zapping e Amnesty hanno aderito 167 parlamentari. Il direttore di Zapping, Aldo Forbice, e il presidente di Amnesty Italia, Marco Bertotto, hanno consegnato lo scorso aprile al presidente della Camera Casini oltre 20.000 adesioni di radioascoltatori.
"Ciò nonostante, l'obiettivo non è stato ancora raggiunto. Dopo oltre quindici anni di ritardi e di indugi, il disegno di legge è fermo alla Commissione Giustizia della Camera e deve ancora iniziare l'iter dell'esame in Senato" - sottolinea Amnesty. Va ricordato che lo scorso aprile, nonostante il parere contrario della Commissione Giustizia, la Camera aveva approvato un emendamento della Lega Nord secondo il quale, perché si possa ravvisare il reato di tortura, occorrono "violenze e minacce reiterate": emendamento che ha suscitato le proteste di moltissime associazioni.
Oggi 26 giugno, Giornata internazionale dedicata alle vittime della tortura, la Sezione Italiana di Amnesty International "chiede alle istituzioni italiane di trasformare le parole di unanime condanna nei confronti della tortura in azioni concrete: approvazione della legge contro la tortura, presentazione di un disegno di legge governativo per la ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione dell'Onu contro la tortura, che istituisce un meccanismo di visite da parte di esperti all'interno dei centri di detenzione".
Un recente istant-book di Amnesty presenta l'agghiacciante panoramica sulla diffusione mondiale della tortura elencando i 132 paesi nei quali nel 2003 sono stati registrati casi di tortura. [GB]