Italia: critiche al ddl sulle droghe

Stampa

Il ddl che l'on.Gianfranco Fini ha presentato al Consiglio dei Ministri sull'uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti ha provocato le reazioni delle Associazioni che lavorano nell'ambito della lotta e della prevenzione della tossicodipendenza.

Secondo De Facci del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca) preoccupa in questo ddl "l'approccio pedagogicamente punitivo rispetto al consumo di droghe (...) si tratta di un atteggiamento farisaico, di chi finge di voler aiutare e invece vuol punire" e prosegue in un'intervista a Redattore Sociale: "il rischio di questa legge è nel delegare alle comunità l'aspetto della certificazione che mette in competizione servizi diversi e di fatto 'autocentra' le comunità su loro stesse. E per quanto riguarda la definizione della quantità di principio attivo della sostanza non c'è logica nelle tabelle che vengono proposte: è alto il livello di principio attivo della cocaina rispetto all'hashish, non c'è logica. Per le situazioni di pericolo sociale la legge in vigore prevede già il fermo del mezzo di trasporto ad esempio per coloro con situazioni problematiche. Il nuovo disegno di legge quindi vuole solo punire certi atteggiamenti. Noi come educatori siamo lontani da questo".

Anche la Lila interviene in merito alla proposta di legge di Fini chiedendo più rispetto per il lavoro di chi da anni lotta contro la droga, allineamento con le politiche internazionali, proposte concrete e non demagogiche. "La criminalizzazione e l'avviamento coatto verso programmi drugs free sono inutili, poiché ogni uscita dalle dipendenze, ed ogni comportamento che attiene alla sfera personale dell'individuo, ha bisogno della libera e consapevole scelta, quella motivazione che non può essere imposta per decreto" afferma la Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids.

Mauro Guarinieri su Nadir è molto critico sul riconoscento dell'autonomia alle strutture private "protagoniste di questa fase le comunità (vedi alla voce San Patrignano), non saranno più costrette a richiedere inutili autorizzazioni ai servizi pubblici, ma potranno in proprio 'certificare la dipendenza da droga e predisporre il piano terapeutico'. E grazie alla maggiore libertà di azione potranno anche più facilmente stipulare proficue convenzioni con lo stato o gli enti locali per i trattamenti proposti come alternativa al carcere. Il tossicodipendente condannato a pene fino a sei anni (oggi sono quattro) avrà così maggiori possibilità di scelta tra la galera semplice e la comunità".

Giorni fa 14 organizzazioni del settore, con l'appoggio di CGIL, CISL e Magistratura Democratica avevano indirizzato al governo e, in particolare, al vice premier Gianfranco Fini un documento comune titolato " Le politiche di lotta alla droga non finiscano nell'abbandono".[RB]

Altre Fonti: CNCA , Lila, Forum Droghe.

Ultime notizie

Elezioni nel 2026: fare politica nella Gerusalemme occupata

11 Novembre 2025
Le elezioni in programma per il 2026 sono un punto cruciale per un futuro governo unitario in Palestina. (Monica Pelliccia e Alice Pistolesi)

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

11 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Eventi estremi e povertà

11 Novembre 2025
La povertà è un problema socioeconomico profondamente interconnesso con la crisi climatica. (Alessandro Graziadei)

Una vi(t)a semplice

10 Novembre 2025
Il progetto "L’ovale storto" racconta le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad