Italia: comando navale Usa a Napoli, parte Defence Tv

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Nei giorni scorsi il The New York Times ha annunciato che il Pentagono ha in programma di trasferire il quartier generale delle Forze navali Usa in Europa da Londra a Napoli. L'intero comando europeo della Us Navy è composto da almeno 1500 uomini e dalla seconda guerra mondiale ad oggi ha avuto il suo perno operativo nella palazzina vittoriana in North Audley Street a Londra a Napoli. Ciò rientrerebbe in un piano generale di ridislocamento delle forze statunitensi dall'Europa settentrionale e centrale a quella meridionale e orientale, dove saranno stabilite nuove basi così che il Pentagono possa avere "la massima flessibilità nel proiettare forze in Medio Oriente, Asia Centrale e altri potenziali teatri bellici".

Il quartier generale agli ordini del Comandante in capo delle Forze navali Usa in Europa (Cincusnaveur), che sarà trasferito a Napoli, ha "un'area di responsabilità" comprendente 89 paesi in tre continenti (Europa, Africa e Asia, Medio Oriente compreso), da Capo Nord al Capo di Buona Speranza e, ad est, fino al Mar Nero. Dispone di sette basi, con oltre 20 grandi unità navali e 22.000 marinai e marines. Napoli diverrà così ancora più importante nella strategia del Pentagono. Qui si trova già il quartier generale delle Forze alleate del Sud Europa (Afsouth), agli ordini di un ammiraglio statunitense. Vi sono inoltre a Napoli, sempre sotto comando Usa, i quartieri generali delle forze navali e aeree alleate per il Sud Europa; i quartieri generali dei sottomarini e delle forze aeree navali della regione meridionale e quello delle forze navali da attacco e supporto del Sud Europa. "Con il trasferimento a Napoli del Cincusnaveur crescerà l'importanza anche della base della Maddalena (i cui sottomarini, agli inizi della guerra contro l'Iraq, hanno attaccato dal Mediterraneo, con i missili da crociera, Baghdad e altri obiettivi) e della base aeronavale di Sigonella" - scrive Manlio Dinucci su "il manifesto" del 5 giugno.

"Bush è venuto da Berlusconi non solo per l'Iraq ma anche per le basi Nato e Usa in Italia. E' questo il dato che non dovrebbe sfuggire al movimento pacifista" - commenta Alessandro Marescotti in un editoriale su Peacelink. "Quando a febbraio abbiamo - documenti alla mano - parlato di trasferimento del comando della VI Flotta Usa da Gaeta a Taranto, pensavamo ad un 'alleggerimento di Napoli', come se Napoli e Gaeta 'andassero in pensione'. E invece sembra che le cose si dirigano verso esiti che non avevamo previsto: da una prospettiva di ridislocamento a sud delle forze esistenti in Italia si passa ad uno spostamento complessivo verso l'Italia del baricentro militare navale americano" - sottolinea Marescotti.

Intanto il 2 giugno è nato "Defence Tv", un nuovo canale satellitare tematico frutto della collaborazione tra 'Defence Television Srl' e l'Associazione italiana degli operatori di pace dell'Onu (Cablit). "Promuovere e valorizzare l'impegno delle Forze Armate italiane a favore della sicurezza e della pace" sarebbe l'obiettivo del nuovo canale satellitare tematico che - secondo i lanci di agenzia - "nasce per informare il grande pubblico oltre che i professionisti del settore". L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio della commissione Difesa della Camera dei Deputati e della Regione Lazio e avrà un palinsesto a rotazione, articolato in macro-aree distinte per contenuti e target di utenti. Tra le trasmissioni del canale 'Defence magazine', condotto da Gianandrea Gaiani, direttore del mensile online Analisidifesa.

Notizie, approfondimenti e curiosità su tutti gli argomenti legati alla difesa e alla sicurezza avranno spazio nel palinsesto che prevede rubriche per gli appassionati di modellismo, per gli appassionati di 'war games' o dedicate alle associazioni umanitarie e al mondo della medicina. Spazio anche ai documentari, come quello sul carabiniere di quartiere, e una serie di reportage, per mostrare al pubblico l'impegno delle forze armate all'estero. "Defence TV intende dare opportuno ed adeguato risalto al lavoro svolto da tutti coloro che, civili e militari, operano quotidianamente per rendere possibile tale sforzo, sia con un costante addestramento che con il sacrificio personale" - si legge sul sito, in costuzione, di "Defence Tv". Particolare interessante. Il primo sondaggio che il sito propone, chiede: "Ritieni opportuno che le truppe militari italiane restino in Iraq?". Attualmente i "si" sono in ampio vantaggio. [GB]

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