Italia: codici militare penale alla Camera, ultimo atto

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Lo scorso 6 aprile si è svolto un sit-in davanti a Montecitorio per fare pressione sui parlamentari che erano chiamati a discutere sulla delega al governo per la revisione dei Codici Penali Militari. Mentre all'esterno erano presenti circa cinquanta persone (tra manifestanti e giornalisti), la discussione alla Camera slittava nuovamente. Il giorno seguente, un onorevole di AN ha chiesto l'inversione dell'ordine del giorno, facendo slittare la discussione sulla delega all'ultimo posto. Come era naturale pensare il tema delega non è stato affrontato e la discussione è stata spostata a domani 19 aprile (al primo punto dell'ordine del giorno). Tutto ciò è ovviamente da considerare in maniera positiva, a dimostrazione della difficoltà del centro-destra nell'affrontare un tema così controverso.

L'approvazione della proposta di legge delega provocherebbe in Italia, stravolgendo i fondamentali principi costituzionali tra cui la lesione del diritto all'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la normalizzazione della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, in violazione all'art. 11 della Costituzione. A questo si aggiungerebbe la sottrazione al Parlamento della funzione sancita dall'art. 78 della Costituzione, relativa alla delibera dello stato di guerra, a tutto vantaggio dell'Esecutivo che attraverso decreto potrà dichiarare il "tempo di guerra". Tra le varie conseguenze questa riforma renderà impossibile esercitare il diritto di informazione in "tempo di guerra" provacando quindi una lesione del diritto ad essere informati da parte dei cittadini italiani.

I tempi della discussione rimangono imprevedibili, soprattutto se si considera sia la difficoltà del centro-destra nel prendere una posizione condivisa sul tema sia l'attuale situazione di governo. Ad oggi, pertanto, è importante continuare la valanga di email e la sottoscrizione dell'appello che ha gia aderito 2500 persone con numerose organizzazioni a livello nazionale.

Se anche durante la seduta di martedì vi fossero ulteriori incertezze sul punto all'Ordine del giorno che prevede la discussione della legge delega - ovvero si proponessero ulteriori slittamenti - il presidente della Camera Casini opererà per escludere tale punto dall'OdG dei lavori dell'assemblea di questa legislatura. Intanto la pressione da parte degli enti locali prosegue. Il consiglio comunale di Ferrara ha infatti approvato un Ordine del giorno contro la censura preventiva sulla guerra. Analogo testo è stato presentato discusso in consiglio provinciale e la votazione, slittata per mancanza di numero legale, è prevista per la settimana prossima. [AT]

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