Italia: cellulari spenti per sciopero

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Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) ha proclamato per oggi, 15 luglio 2004, dalle ore 12 alle 14, il primo sciopero generale dei cellulari per protestare contro tariffe incomprensibili, inutili scatti alla risposta, messaggi pubblicitari ingannevoli, il costo degli Sms (15 centesimi di euro contro 9 centesimi della Francia).

Intesaconsumatori nota inoltre la mancanza di trasparenza tariffaria sull'uso della linea internazionale (roaming), già denunciata dall'Intesa alla Commissione Europea, che desta sospetti di "cartello" tra le principali compagnie con consistenti incroci azionari e prosciuga le tasche di 5 milioni di consumatori che specie in estate si spostano in Europa per occasioni di vacanze o di studio.

Intesaconsumatori offre una guida allo sciopero. Suggerisce agli utenti dei telefonini di spegnere il proprio apparato cellulare dalle ore 12 alle 14, sia per non essere indotto a rispondere ad eventuali chiamate, che "per riposarsi le orecchie affaticate dalle consuete conversazioni di telefonini, spesso diventati appendici delle persone".

Per ricordarsi dello sciopero l'associazione consiglia di mettere la sveglia qualche minuto prima delle 12 o di usare funzioni di promemoria. "Le telefonate davvero indispensabili - sottolinea il comunicato - potranno comunque essere effettuate prima delle ore 12 e dopo le 14; lo stesso vale anche per le chiamate ricevute". Naturalmente occorre rinunciare anche a sms e mms.

"Più si riuscirà a non utilizzare il telefono e più alto sarà il danno inferto alle compagnie telefoniche" - nota il comunicato. Intesaconsumatori ha chiesto infatti all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di effettuare un attento monitoraggio sulle adesioni al primo sciopero dei cellulari, proclamato stavolta per 2 ore, con lo scopo di richiamare l'attenzione dei gestori che scaricano sugli utenti gli elevati costi delle licenze UMTS a trovare soluzioni ragionevoli. Intesaconsumatori non esclude di proclamare in futuro scioperi dei cellulari per 24-48 ore.

"Vogliamo aprire una discussione con i gestori che permetta di risolvere i problemi, ma anche di calmierare i prezzi" - ha detto Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, una delle associazioni riunite nell'Intesa. "Abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni. Le tariffe sono poco chiare, gli scatti alla risposta sono una spesa inutile, la linea cade troppo spesso e si è costretti a telefonare di nuovo. E poi c'è il costo del roaming internazionale: ogni volta che si è all'estero si paga anche per le telefonate in arrivo".

L'Intesa consumatori ha calcolato che ogni utente spende dai 4 ai 5 euro in media al giorno di telefono cellulare: di questi, solo da 1,5 a 2 euro vengono spesi per secondi reali di telefonata. Tutto il resto finisce in scatti alla risposta, arrotondamenti, sms non indispensabili, servizi non richiesti al gestore. A monitorare la protesta, per conteggiare il numero di adesioni, sarà l'Autorità per le Telecomunicazioni. Secondo l'associazione il danno dovrebbe costare ai gestori "la bellezza di 500 milioni di euro". [GB]

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