Italia: ambientalisti soddisfatti per il no alla deregulation sulla caccia

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Un "atto di responsabilità della commissione Agricoltura della Camera che ha respinto all'unanimità tutti quegli emendamenti alla legge Comunitaria 2008 che di fatto proponevano una deregulation sui calendari venatori". Così le numerose associazioni ambientaliste italiane commentano la soppressione dell’emendamento alla Legge Comunitaria che permetteva l’allungamento della stagione venatoria cancellando il limite fissato dalla legge 157/1992 tra il primo di settembre e il 31 gennaio. "È una grande, straordinaria vittoria per la natura perché in tal modo si tutelano realmente quei periodi che risultano più delicati per gli uccelli selvatici, che sono la riproduzione in estate e la migrazione nel mese di febbraio e in primavera.– aggiungono a caldo le associazioni tra cui Amici Della Terra, Enpa, Greenpeace, Italia Nostra, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia.

"La commissione ha semplicemente ritenuta impropria - ha affermato il presidente della commissione Paolo Russo - la sede della Comunitaria per affrontare un tema così complesso". "Ci sono due sede ben più adatte - aggiunge Russo. Il Senato che sta discutendo la legge di riforma sul settore e la nostra indagine conoscitiva sui danni arrecati dalla fauna selvatica all'agricoltura. Quindi non abbiamo scelto né contro i cacciatori, né a favore degli ambientalisti, semplicemente abbiamo valutato come non propria questa sede. Non c'è stata alcuna valutazione di merito. Al termine della nostra indagine conoscitiva prenderemo tutti quei provvedimenti che possono intervenire su questo argomento".

Soddisfatte per questo primo passo le associazioni ambientaliste che avevano lanciato l'allarme sugli emendamenti introdotti dai senatori Carrara e Vetrella (PdL). "La cancellazione dell’emendamento approvata dalla commissione Agricoltura della Camera è inoltre un grande contributo alla certezza del diritto, visto che le regioni si sarebbero trovate di fronte ad un vero e proprio caos normativo - prosegue la nota delle associazioni ambientaliste. Senza poi considerare l’alta probabilità di nuovi procedimenti di infrazione da parte dell’Unione Europea contro il nostro Paese. Ma quello che è successo oggi - continuano le associazioni - è anche importante per i cittadini, visto che il rischio, se l’emendamento Carrara-Vetrella approvato al Senato non fosse stato cancellato, era anche quello di ritrovarsi la stagione di caccia in piena estate, in situazioni cioè in cui le nostre campagne si riempiono di gente per turismo, escursionismo, attività all’aria aperta".

Ma rimane aperto il problema del disegno di legge di deregolamentazione a firma del senatore Franco Orsi che però ha già visto l'opposizione anche di Arcicaccia e Federcaccia, le associazioni che raccolgono la maggioranza dei cacciatori. "A questo punto bisogna definitivamente sgombrare il campo dai tentativi di smantellare la legge sulla caccia, raccolti nella proposta Orsi che giace al Senato, e affrontare la questione dell'ammodernamento dell'attuale legislazione rispetto al vero problema costituito dai danni all'agricoltura provocati da alcune specie, come i cinghiali" - ha commentato Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente al Senato. Anche le associazioni ambientaliste rimangono in guardia. "Quanto agli altri passaggi della legge Comunitaria che avevamo chiesto di correggere, li riproporremo nelle sedi opportune, pienamente disponibili a spiegare al governo e al Parlamento la necessità dei giusti correttivi". [GB]

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