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Italia: accordo del Terzo settore e i tagli del governo
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E' stato siglato il documento d'intenti tra il Forum Permanente del terzo settore e le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL. La sottoscrizione del protocollo costituisce un passaggio di grande valenza politica, perché rafforza la coesione tra il terzo settore ed il movimento sindacale, impegnati a dar voce nella società italiana ad una rappresentanza così significativa che consente di consolidare ed allargare esperienze sempre più vaste e qualificate di democrazia economica, di attiva partecipazione, di solidarietà. Secondo Pezzotta della Cisl restano aperte ancora due questioni: la prima è che nel ddl, già approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato, sulla disciplina dell'impresa sociale, "è ancora troppo debole il riferimento al vincolo del rispetto dei contratti collettivi per questo tipo di imprese"; la seconda riguarda la riforma della legge sul volontariato, dove invece "il rischio è che si perda l'elemento della gratuità del settore", elemento che per i sindacati deve rimanere fondante. Già il prossimo Dpef - spiega Patriarca, portavoce del Forum del Terzo Settore - sarà "l'occasione per esercitare insieme una presenza comune e condivisa, una palestra immediata per sperimentare la nuova alleanza" ma nei prossimi mesi, oltre al Dpef, l'impegno comune di sindacati e Terzo settore verterà anche su un rinnovamento dei servizi di welfare.
E il Forum del Terzo Settore ha celebrato giovedì 8 luglio la giornata dedicata al Servizio Civile nel giorno in cui da anni la Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile presenta il Rapporto Annuale sul servizio civile. Un occasione per richiamare l'attenzione del Governo sul tema del servizio civile nei giorni in cui esso si appresta ad emanare il Dpef e del Parlamento quando discuterà la legge Finanziaria. L'esperienza del Servizio Civile ha coinvolto dalla fine del 2001 oltre 140.000 tra volontarie e dal prossimo anno, in virtù della fine della leva militare obbligatoria, anche i ragazzi potranno accedere al servizio civile. Ma il rischio che l'Ufficio Nazionale del Servizio Civile non abbia i fondi sufficienti per funzionare è certo visto che il residuo di gestione che ha permesso a circa 38.000 volontarie di andare in servizio nel 2004 ora è finito. Per la prossima e le successive Finanziarie è necessaria una somma almeno doppia rispetto a quei 120 milioni di euro. Secondo Sergio Marelli, presidente dell'Ass. Ong Italiane è necessario costruire un nuovo modello di difesa comune fondato sulla convivenza pacifica, la solidarietà, l'accoglienza e la valorizzazione delle diversità. "Se si diminuissero le spese per gli armamenti che in Italia incidono 10 volte di piu' sul Pil rispetto alle risorse per la Cooperazione internazionale, e si smettesse di minacciare tagli ai finanziamenti per il Terzo Settore, gli operatori dell'associazionismo, i volontari e i giovani del servizio civile potrebbero continuare a guardare con fiducia alle Istituzioni di questo paese".
Un malcontento che arriva anche dalle Fondazioni di origine bancaria che hanno un origine non profit al servizio della collettività difronte alla manovra fiscale del Governo che prevede una tassazione di oltre il 20% delle erogazioni delle Fondazioni, che annualmente si attestano intorno al miliardo di euro. " le disposizioni fiscali di tutti i principali Paesi dell'Unione Europea per gli enti non commerciali già oggi sono più favorevoli di quelle previste per gli analoghi enti italiani, riconoscendo così la pubblica utilità delle loro iniziative" ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, l'associazione che rappresenta il settore. E anche l'editoria non profit si difende dal possibile taglio dei fondi per l'editoria e lo spettacolo nella manovra taglia spese del governo. Il Tavolo di coordinamento nazionale dei media non profit ha chiesto al governo una netta smentita in quanto sarebbe gravissimo se venissero colpiti voci importanti che arricchiscono il pluralismo dell'informazione in Italia. [AT]
Altre fonti: Forum Permanente del Terzo Settore