Italia: Rapporto sulla violenza contro gli stranieri

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Ogni 36 ore in Italia uno straniero è vittima di aggressione fisica, di atteggiamento discriminatorio, di offesa verbale. Nel 2002 i casi di violenza sono stati complessivamente 236 il 34,8 per cento dei quali a sfondo razzista; rispetto all'anno precedente dove il 32,9 per cento dei 253 episodi, erano a sfondo razzista, sembra che pur diminuendo il numero assoluto di aggressioni, non diminuiscano quelle che trovano la loro motivazione nell'intolleranza razziale. Sono i dati che emergono dal 5° rapporto sulla violenza contro gli stranieri in Italia, "Questioni di pelle. La rappresentazione giornalistica dell'intolleranza" curato dall'associazione "A buon diritto" in collaborazione con il Centro Ricerche Studi Sociali e Save the Children Italia.

La ricerca abbraccia due anni il 2001 e 2002, ed offre un'analisi approfondita della stampa nazionale, tracciando il quadro della rappresentazione mediatica dell'intolleranza in Italia.Gli atti di violenza registrati sono stati suddivisi per aree geografiche e tipologia di aggressione e successivamente riaggregati per eventi. Una particolare attenzione è stata rivolta all'area metropolitana di Roma, in cui si verifica il maggior numero di atti di violenza (in valore assoluto).

Ancora una volta, come nel 2000, le donne sono fra i soggetti più colpiti: alle violenze a sfondo razzista, si aggiungono quelle a scopo di rapina e quelle a fini sessuali. La violenza che ha per obiettivo le donne supera 20 per cento, ponendosi al primo posto fra gli atti registrati dalla stampa. Nella violenza contro i minori che raggiunge il 16,1 per cento sul totale dei casi, la motivazione esplicitamente razzista è spesso evidente - si legge nel Rapporto che precisa - dei 38 casi rilevati nel 2001 sono ben 10 quelli che rivelano una ispirazione razzista (il 26,3%); dei 41 casi del 2002, 12 sono a sfondo razzista (29,2%).

Intanto prosegue il lavoro comune di Cospe, Megachip, Archivio immigrazione, Amisnet, Assessorato all'Immigrazione del Comune di Firenze, Associazione Mediterraneo di Messina, Cestim, Telestreet, Osservatorio Proviciale delle Immigrazioni e Radio K Centrale a Bologna in tema di monitoraggio su media e immigrazione. E' ora online la versione italiana del Manifesto Europeo dei Media Multiculturali, quei periodici, quotidiani, siti internet, programmi radio-televisivi che si occupano e/o sono prodotti da/per migranti e altri gruppi di origine etnica minoritaria. Le associazioni promotrici invitano a sottoscrivere il documento per aumentare il valore e il peso dei media multiculturali presso l'Unione Europea. [RB]

Altre fonti: A buon diritto

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