Iraq: mezze verità sulle ispezioni rifiutate

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A causa del rifiuto decisivo della delegazione statunitense (che ha potere di veto), il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non prenderà nemmeno in considerazione la disponibilità del ministro degli esteri iracheno, Naji Sabri, a valutare le condizioni necessarie per consentire le ispezioni ai propri arsenali e dimostrare che non possiede armi di distruzione di massa. Baghdad si dichiara disponibile . Sul tema delle ispezioni ai depositi di armi, Fair, Osservatorio americano sui media, ricorda che l'Iraq non ha "espulso" gli ispettori Onu; fu Richard Butler, capo della commissione speciale dell'Onu incaricata di monitorare il disarmo non convenzionale iracheno UNSCOM, che ritirò volontariamente gli ispettori dall'Iraq. Anche Rolf Ekeus, Direttore Esecutivo dell'UNSCOM dal 1991 al 1997 e attualmente ambasciatore di Svezia negli Usa, è uscito allo scoperto, accusando senza mezzi termini gli Stati Uniti (e non solo loro) di avere usato la commissione per scopi che esulavano dal suo mandato, promuovendo i propri interessi politici. Intanto Ranaan Gissin, consigliere di Sharon, ha dichiarato all'Associated Press, che sarebbe un grave errore rimandare l'attacco all'Iraq, poiché i servizi segreti israeliani disporrebbero di nuove prove sulla realizzazione di armi di distruzione di massa irachene. Peres rincara la dose, dichiarando che "attaccare ora Saddam sarebbe pericoloso, ma ritardare l'attacco potrebbe esserlo ancor di più". Nelle prossime settimane sarà siglato un accordo commerciale tra la Russia e l'Iraq. Secondo quanto dichiarato dal governo irakeno il valore complessivo dell'accordo raggiungerà i 60 miliardi di dollari e riguarderà soprattutto il settore petrolifero e del gas naturale.
Pubblicato il: 19.08.2002 " Fonte: » Zabrinskypoint, Warnews, Fair, Un Ponte per, Misna,;
" Approfondimento: » 9-11 Peace.org, The Guardian- Special Reports Iraq;

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