India: progetti contro l'infanticidio delle bambine

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Il Centro Italiano Aiuti all'Infanzia (CIAI) collabora con ICCW, associazione indiana che si occupa di bambini e donne a un progetto contro l'infanticidio delle bambine. L'area di intervento tocca 309 villaggi di Usilampatti (Stato del Tamil Nadu), dove purtroppo la pratica è ancora diffusa. Si tratta di un programma di sviluppo per le donne e le adolescenti volto a promuovere una loro effettiva partecipazione alle decisioni prese nel nucleo familiare e a livello di comunità.

In India ogni anno nascono 15 milioni di bambine. Secondo uno studio dell'Unicef, 5 milioni di queste non vivono oltre i 15 anni. Un terzo di queste morti accade nel primo anno di vita. L'Agenzia per l'Infanzia delle Nazioni Unite ricorda che "fra Asia meridionale, Nord Africa, Medio Oriente e Cina sono 100 milioni le bambine che mancano all'appello: in base all'andamento demografico normale, infatti, il numero delle persone di sesso femminile dovrebbe essere molto superiore a quello che si riscontra in realtà".

Tra i dati che riporta L'Unicef emerge che su un campione di 8.000 aborti effettuati a Bombay, in India, dopo un'amniocentesi, 7.999 riguardavano feti di sesso femminile. Per le bambine che sopravvivono inizia poi una vita di disuguaglianza. La discriminazione più evidente, che ha conseguenze anche sulle generazioni future, è quella relativa all'istruzione.

Uno studio eseguito dal National Family Health Survey dimostra che la composizione ideale della famiglia indiana è di due figli maschi e una figlia femmina e durante il sondaggio solo il 7% delle donne indiane ha risposto che il sesso del nascituro non ha importanza. Le motivazioni derivano da un intreccio di fattori che partendo da problematiche religiose, che richiedono la presenza del figlio maschio per il compimento del rito finale che aprirà la strada della beatitudine ai genitori, giungono alle più terrene motivazioni economiche.

Anche Mani Tese dedica particolare attenzione al problema; collaborando con Ong e Movimenti locali sostiene iniziative concrete per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione e violazione. In particolare - sostiene Mani Tese - deve essere presa in considerazione l'applicazione rigorosa delle leggi contro la selezione prenatale, le pratiche di aborto dei feti femminili, l'infanticidio delle bambine e lo sfruttamento nei confronti delle bambine. [RB]

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