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Immigrazione: rapporto 2006 sugli alunni con cittadinanza non italiana
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Sono oggi quasi 500 mila i figli di immigrati nelle scuole italiane, una percentuale in crescita negli ultimi anni che supera il 5% della popolazione scolastica complessiva, inferiore tuttavia a quella degli altri Paesi europei, sia quelli di consolidata immigrazione che di recente immigrazione. Lo segnala il rapporto realizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione con il supporto dello CSER (Centro studio emigrazione Roma) dal sito di Migra, l'Osservatorio di Trento sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro.
Il rapporto esplora sia gli aspetti quantitativi e la densità di presenze del fenomeno, sia alcuni aspetti qualitativi, attraverso l'analisi degli esiti e del ritardo scolastico degli alunni stranieri, è molto disomogenea e differenziata sul territorio nazionale.
L'Italia ha scelto, fin dall'inizio, la piena integrazione di tutti nella scuola, e l'educazione interculturale come dimensione trasversale e come sfondo integratore che accomuna tutte le discipline e tutti gli insegnanti. L'educazione interculturale rifiuta sia la logica dell'assimilazione, sia il rafforzamento di comunità etniche chiuse, favorisce e promuove l'eterogeneità delle cittadinanze, piuttosto che formare classi separate ed omogenee per provenienza culturale e religiosa.
"La scelta di questo orizzonte culturale, insieme al ricco e variegato patrimonio di progetti organizzativi e didattici, di strumenti di lavoro costruiti e verificati sul campo dalla scuola dell'autonomia, concorrono a definire una possibile via italiana all'integrazione, un percorso originale anche nel confronto con gli altri Paesi" - afferma il Ministero della Pubblica Istruzione. "Un cantiere aperto che vede la scuola protagonista, ma che ha bisogno della collaborazione sistematica di Enti Locali, Università, associazioni degli immigrati e del volontariato".
La società della globalizzazione e la molteplicità delle culture, l'intensità e la rapidità degli scambi e delle informazioni che caratterizzano il nostro tempo, rappresentano una sfida e un'occasione per le istituzioni educative. "Una sfida difficile e tuttavia vitale che ha bisogno di una scuola ponte tra le differenze e laboratorio di coesione sociale, di dialogo e di scambio reciproco" - conclude il comunicato del Ministero della Pubblica Istruzione. [GB]
Fonte: Migra (Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro)