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Immigrazione: assolti gli ufficiali della Cap Anamur, soccorse 37 migranti in mare
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Tutti assolti con formula piena, i tre imputati della Cap Anamur, la nave dell'associazione umanitaria tedesca che nell'estate del 2004 fu al centro di roventi polemiche dopo aver salvato 37 immigrati nel Canale di Sicilia. "Non è reato salvare naufraghi alla deriva e portarli in un luogo sicuro a riva". Questo è il verdetto emesso il 7 ottobre dal tribunale di Agrigento nei confronti di Elias Bierder, Vladimir Dachkevitce e Stefan Schmdt, rispettivamente proprietario, comandante e primo ufficiale della Cap Anamur, nave di proprietà della omonima ong tedesca. L’accusa aveva chiesto la condanna di Bierder e Schmdt a 4 anni di reclusione e 400 mila euro di multa per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
La vicenda risale al giugno 2004, quando l’imbarcazione salvò 37 migranti alla deriva nel Mar Mediterraneo. Dopo un’attesa di 20 giorni, nei quali si creò un contenzioso tra Germania (paese di provenienza della nave), Italia e Malta (le cui acque nazionali erano le più vicine al gommone alla deriva), il comandante dichiarò l’emergenza sanitaria a bordo e attraccò ad Agrigento. I migranti furono espulsi verso il Ghana, mentre i tre ufficiali due anni dopo furono rinviati a giudizio.
La sentenza del 7 ottobre mette fine alla vicenda, chiarendo alcuni aspetti giuridici rilevanti. Chi effettua un salvataggio di naufraghi non può essere accusato di alcun reato, in quanto viene a rispettare il “diritto internazionale del mare”, e il comandante è l’unico che può scegliere il luogo più sicuro per lo sbarco. Quindi, stante la critica situazione di emergenza a bordo, la scelta era più che legittima. Totalmente pretestuosi sono stati i dinieghi frapposti, per motivi meramente “politici”, dall’allora ministro dell’Interno Pisanu, all’ingresso della Cap Anamur nelle acque territoriali italiane.
"Quella di oggi - ha dichiarato Giuseppe Arnone, legale di Legambiente impegnato nella difesa degli imputati - è una pagina importante perché viene cancellata la vergogna dell’arresto di tre ottime persone responsabili di aver salvato dal naufragio 37 migranti". "E’ evidente la nostra soddisfazione" - ha aggiunto Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente che cinque anni fa con l’equipaggio di Goletta Verde raggiunse la Cap Anamour per consegnare ai migranti e all’equipaggio ormai allo stremo, viveri e acqua. "La sentenza di oggi rappresenta una grande speranza per il futuro del nostro Paese e per la crescita civile e solidale dei cittadini".
In conclusione, Fulvio Vassallo Paleologo dell'Università di Palermo evidenzia la tragica conclusione della vita di uno dei migranti soccorsi dalla Cap Anamur. Espulso verso il Ghana, è morto nel 2006 in un nuovo naufragio nel Canale di Sicilia. Una vita che non si sarebbe spezzata se non ci fosse stata l’espulsione sommaria del 2004, in seguito al “divieto di ingresso violento ed immotivato” delle autorità italiane allo sbarco della Cap Anamur.
Alessio Di Florio