Immigrazione: Cpta a Lampedusa e proteste missionarie

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Domenica 5 ottobre 135 persone sono sbarcate su Lampedusa, tra loro circa 50 donne e bambini che sono stati alloggiati nei corridoi degli uffici della Confraternita Misericordia (ente gestore del Cpta) dove hanno trascorso la notte: i bambini su materassi di fortuna, le donne a terra. Il centro, la cui capienza massima è di 190 unità, con gli ultimi sbarchi è arrivato a contenere quasi 500 persone.

A denunciare questa situazione è l'Organizzazione Medici Senza Frontiere (MSF) che da un anno lavora con Misericordia e Prefettura di Agrigento per assicurare standard accettabili di accoglienza e ora esprime viva preoccupazione per l'attuale situazione di sovraffollamento all'interno del Centro di Permanenza Temporanea (Cpta) di Lampedusa.

Sebbene Msf non sia favorevole alla costruzione di nuovi Centri di Permanenza Temporanea ritiene fondamentale, vista la contingente situazione dell'isola, che siano ripresi al più presto i lavori per la realizzazione di un Centro di Prima Accoglienza con una capienza adeguata rispetto al numero di arrivi.

Sempre domenica 5 ottobre i missionari comboniani dopo la cerimonia di canonizzazione di Daniele Comboni si sono radunati davanti alla Camera dei deputati italiani insieme a circa 400 immigrati africani per protestare nei confronti della legge Bossi-Fini molto restrittiva dei diritti degli immigrati. Alla manifestazione hanno preso parte anche Pax Christi, Peacelink, il Centro Astalli dei gesuiti e la Rete di Lilliput.

Intanto in occasione del convegno "Le politiche dell'Ue per l'immigrazione: diritti fondamentali, integrazione sociale, cooperazione allo sviluppo" sono stati presentati i dati relativi a una ricerca curata dalla Fondazione Nord Est: da essi emerge che "Il fenomeno dell'immigrazione è vissuto in Europa con preoccupazione crescente, in generale, il 33.3% degli intervistati lo vede come una minaccia, e la percentuale è salita in modo significativo dal '99 (27%) ad oggi. Ben l'81% dei cittadini europei interpellati afferma che tra le priorità delle politiche dell'Ue deve figurare la lotta all'immigrazione regolare. (...) In Italia e Francia l'immigrazione è percepita più come un problema di sicurezza, legato quindi all'ordine pubblico, mentre in Germania i timori dell'opinione pubblica investono il settore lavoro e in Spagna (ma anche in Francia) il tema dell'identità". (RB)

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