Il fallimento di Cancun visto dalla società civile organizzata

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''Consenso esplicito'': e' la regola che costringe il Wto a procedere nei negoziati solo quando tutti i Paesi membri abbiano raggiunto un accordo sul tema in discussione.Ed e' anche, secondo le ong, new global e campagne anti-wto, il principio piu' violato in questa ministeriale e la classica ''goccia'' che ha fatto traboccare il vaso dell'indignazione dei Paesi negozialmente piu' deboli. Riprendiamo nell'articolo i commenti delle persone e organizzazioni che hanno seguito il vertice da vicino.

'E' stato un insulto che le proposte dei Paesi sviluppati - ha denunciato Algresia Akwi, direttrice di Action Aid Africa - siano state completamente disattese a Cancun. Secondo essi nessun accordo poteva essere migliore di quello che mettevano sul tavolo. Ma nessun accordo e' meglio di un cattivo accordo''.

Friends of Earth Europe ha parlato di risposta al 'bullismo' di USA e Ue nei confronti i molti Paesi del Sud, lasciati fuori dalla green room dove si e' giocata la partita fatale degli investimenti.

Walden Bello, l'economista new global filippino animatore di Focus on the Global South, all'uscita dalla green room del negoziatore del Kenia Mukhisa Kituxi, ha affermato alla stampa che ''i Paesi piu' poveri hanno ripreso la parola, e grazie all'attenzione e al sostegno della societa' civile internazionale hanno avuto il coraggio di imporre le proprie priorita' rispetto ai negoziati''.

Phil Bloomer, dell'ong inglese Oxfam, sostiene che ''i negoziati del Wto non saranno piu' gli stessi. Nero su bianco, questo meeting e' fallito perche' i Paesi ricchi hanno sottovalutato il nuovo potere e l'unita' dei Paesi in via di sviluppo che, sostenuti dalle campagne globali, vogliono un commercio giusto e il diritto al benessere per tutti''.

Un suggerimento alla comunita' internazionale da WWF international: ''Il Wto, per uscire dal cul de sac in cui si e' cacciato, deve concentrarsi su come il commercio puo' contribuire allo sviluppo sostenibile e come affidare ad altre istituzioni il compito di misurarsi con lo sviluppo globale e le istanze ambientali''.

Secondo Roberto Meregalli dei Beati i Costruttori di Pace aderente alla Rete di Lilliput "C'è una differenza tutt'altro che secondaria fra il vertice di Seattle del 1999 e quello di Cancun: mentre a Seattle furono le profonde divergenza fra Unione Europea e Stati Uniti a decretarne il fallimento, qui a Cancun, i due colossi del commercio mondiale sono stati messi nell'angolo del ring WTO, schiacciati dall'iniziativa dei paesi in via di sviluppo (PVS) capitanati da Brasile, Cina ed India".

Marco Bersani di Attac Italia commenta dal Messico che "il WTO e' in crisi irreversibile tanto quanto il modello neoliberista - dopo aver tentato invano di far proseguire il vertice fino a lunedi', dopoaver esercitato inutilmente asfissianti pressioni sui paesi piu' deboli del gruppo dei 21, hanno dovuto arrendersi all'evidenza".

Per Raffaella Chiodo della Campagna "Sdebitarsi" il debito, cosi' come i cosiddetti "aggiustamenti strutturali" imposti dalle Istituzioni Finaziarie Internazionali sono a monte dei tentativi delle potenze economiche che anche a Cancùn hanno tentato di passare sui diritti dei piu' deboli imponendo regole e strumenti per consolidare la legge del piu' forte.

Dalla Lega Anti Vivisezione punta sull'obiettivo di "fermare insieme il trasferimento degli allevamenti intensivi dai Paesi Europei, dove vengono progressivamente messi fuori legge, ai Paesi con livelli piu' bassi di protezione degli animali".

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