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Il difficile umanitarismo nei Balcani
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La storia di Mostar è più o meno nota. Nel periodo tra il 1992 e il 1994 il capoluogo erzegovese è sopravvissuto a due guerre terribili, una in cui si sono scontrati i serbi di Bosnia contro croato-bosniaci e musulmano-bosniaci alleati tra loro, e una seconda avvenuta tra questi ultimi. Dall'approfondimento dell'Osservatorio sui Balcani si apprende che la cooperazione ha ancora qualche problema di sopravvivenza. Amela Becirevic, membra di un'organizzazione della città, racconta che una persona locale che opera nell'ambiente umanitario oggi continua a pensare per categorie⅀ "Vado dai miei, aiuto i miei", cioè tende a far ottenere finanziamenti a coloro che fan parte della sua nazionalità. "Spesso la comunicazione è ardua anche perché non c'è volontà di collaborazione anche dai politici dove anche nell'amministrazione della città, metà craota e metà mussulmana, tutto è diviso: due conti correnti, fax e telefoni separati, segretarie separate...". Per favorire la discussione sulla cooperazione, l'Osservatorio ha lanciato un forum di discussione aperto a chi si occupa e si è occupato di cooperazione allo sviluppo ed emergenza, in particolare nell'area balcanica ma non solo. Il primo intervento di Mauro Barisone che collabora a Pec/Peja, Kossovo, con il Tavolo trentino con il Kossovo.
Pubblicato il: 01.12.2001
" Fonte: » Osservatorio sui Balcani;
" Approfondimento: Trentino Cooperazione;