Il Parco Fotografico trentino: ambiente, turismo, sostenibilità

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Raccontare la bellezza delle montagne del Trentino attraverso la fotografia – stimolando l'offerta turistica ma allo stesso tempo lanciando un forte messaggio per la conservazione del territorio: nasce il primo parco fotografico italiano, disponibile online.

Il primo luglio scorso è nata, in sordina, una nuova iniziativa: il “Parco Fotografico Trentino - Luoghi e percorsi di pura bellezza”. Il progetto di Alberto Bregani, è stato fatto proprio dalla Fondazione Accademia della Montagna del Trentino, sostenuto dal Servizio Cultura della Provincia Autonoma di Trento e realizzato con il contributo delle Aziende di Promozione Turistica ed i Consorzi Turistici aderenti . E’ promosso in collaborazione con Trentino Marketing.  Al progetto partecipano alcuni tra i migliori fotografi trentini: tanti attori, per un'unica iniziativa. In cosa consiste, ce lo ha spiegato direttamente l'ideatore. 

Chi è Alberto Bregani?

Dalle mie precedenti esperienze professionali ho tre anime in me: turistica, di comunicazione digitale, e fotografica. Ho vissuta a Cortina per vent'anni e quindi la montagna è un po' il mio ambiente. Mi è sempre piaciuto occuparmi della sua promozione; per i primi dieci anni ho studiato marketing turistico, poi ho vissuto in Francia 7 anni lavorando nel settore. Quando sono tornato in Italia ho iniziato ad interessarmi di nuovi strumenti di comunicazione, quindi internet. Nel 1997 ho fondato Web Marketing Tools, che è diventata una tra le più seguite riviste di marketing digitale; in tutto questo continuavano a viaggiare sotto traccia gli altri interessi. Poi i casi della vita: rientrato dalla Francia mi sono fermato a vivere a Milano, ed ho conosciuto mia moglie che frequentava Madonna di Campiglio. Questo mi ha dato la possibilità di spostarmi più frequentemente in montagna. E lì, vivendo tra Milano e Campiglio ho iniziato a fotografare di più, fino a quando la fotografia è diventata prevalente rispetto alla mia attività nel settore della comunicazione digitale.

Come nasce l'idea del Parco?

Quando pubblico una foto, la maggior parte delle volte le persone mi chiedono: “dov'è questo posto?” Ed io devo spiegare. Poi mi domandano: “ma da dove hai fatto quella foto lì? Come ci si arriva?”. Se in tanti mi fanno queste domande vuol dire che c'è un bisogno. È un'opportunità per il territorio , perché so che la maggior parte delle persone poi si organizza – lo vedo dai commenti – e da quella foto parte una ricerca per andare a vedere esattamente quel luogo lì, per vivere l'esperienza della montagna o semplicemente per fotografarla. Frequentando località turistiche da sempre, e conoscendo anche le problematiche collegate alla necessità di destagionalizzare, allungare la stagione, creare nuove proposte e nuove modalità di promozione del territorio, ho pensato potesse essere interessante realizzare un’idea per favorire tutto questo utilizzando allo stesso tempo la fotografia. Ne ho parlato con Egidio Bonapace che vedevo frequentemente a Madonna di Campiglio, e quindi con Iva Berasi (rispettivamente presidente e direttrice dell’Accademia della Montagna) che hanno poi valutato il progetto, decidendo di sposarlo e quindi di realizzarlo.

Qual è l'obiettivo?

Si vuole permettere alle persone di vivere la bellezza del territorio attraverso la fotografia. La fotografia è il punto di contatto che ti permette di stimolare la visita, quindi il soggiorno e tutto quello che ne consegue. È un veicolo interessante per comunicare anche che la bellezza non va solo sfruttata, ma conservata e salvaguardata. Perché io la foto la faccio oggi, ma vorrei che la possano fare anche i miei figli, ed i figli dei miei figli tra cento anni. Si tratta di promuovere consapevolmente il territorio.

Che ruolo hanno le APT in questo progetto?

Ovviamente nella valorizzazione del territorio non possono non essere coinvolti i soggetti che ci lavorano, come le APT ed i fotografi, che ne sono i protagonisti. Attraverso il parco con le APT puoi creare delle offerte che allungano la stagione: l'anno prossimo vorrei che ad ottobre ci fossero 15 proposte per fotografare l'autunno in Trentino. Invece di andare in Francia o in Germania posso fotografare, ad esempio, il foliage in Trentino. Si possono creare pacchetti di soggiorno appositi per ogni tipo di periodo e situazione fotografica, magari anche con l’opportunità di girare i luoghi più interessanti insieme ai fotografi che collaborano con il Parco e che conoscono perfettamente territorio, luce, ambiente ecc. Perché c'è questa particolarità: i fotografi abitano il territorio, vivono lì. Ogni APT ne ha 2-3 di riferimento con cui organizzerà le iniziative, perché solo loro sanno dove andare, come si muove la luce... Bisogna avere la consapevolezza che la foto, soprattutto di paesaggio, non è costruita sulla tecnica ma sulla sensibilità della persona che poi riesce a tradurre la sensibilità in tecnica. È un po' come la lingua e la grammatica: non è che perché tu sai la grammatica riesci a scrivere un best-seller. Usi la grammatica perché hai qualcosa da dire. La grammatica non ti fa scrittore, così come la tecnica non ti fa fotografo.

Su cosa state lavorando attualmente?

Stiamo pensando di realizzare un'applicazione che riprenda quanto c’è sul sito attualmente (schede logistiche e fotografiche) ma lo faccia in tempo reale geolocalizzando la posizione della persona, offrendole al tempo stesso una una serie di personalizzazioni in base a cosa vuole vedere e fotografare: cascate, laghi, boschi, tramonti, albe. Abbiamo infatti creato delle schede che, una volta aperte, ti dicono cosa c'è, dov'è, il tipo di accesso, ti mostra la foto da cui sei stato attratto e ti dice come è stata scattata. Queste schede vengono create dalle APT insieme ai fotografi, perché loro conoscono meglio di chiunque altro il territorio. Potrebbe essere interessante - e ci stiamo ragionando - anche la produzione di schede specifiche che suggeriscano le tecniche di base per fotografare al meglio un certo soggetto. L'idea è di allargare sempre di più l'offerta; ovviamente stiamo lavorando sulle stagioni future per creare iniziative che uniscano promozione del territorio e bellezza attraverso workshop dedicati, sia per turisti che per fotografi.

E per il futuro?

Tra gli obiettivi mi piacerebbe coinvolgere la FIAF, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche: rappresenta più di 5.000 associazioni fotografiche in Italia, ha fatto già molto in Trentino e sono certo ha tra i propri adepti tantissimi appassionati di fotografia di paesaggio. Un altro partner che mi viene in mente, sicuramente valido, potrebbe essere l'Associazione Gestori Rifugi del Trentino – con oltre 150 rifugi – in quanto li ritengo un luogo d’eccezione per godere e fotografare la bellezza del paesaggio. Mi piacerebbe poterli valorizzare ulteriormente dando questa nuova “veste” di luoghi dello sguardo per eccellenza. Abbiamo tutto l’inverno davanti; mentre presenteremo nuove proposte di luoghi da vivere e fotografare - magari con le ciaspole ai piedi - rifletteremo sulle tante idee che abbiamo su carta, augurandoci che poi qualcuna tra queste veda la luce a partire dalla primavera.

Novella Benedetti

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