Il Commercio Equo per un mondo senza armi

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Le botteghe del commercio equo e solidale organizzano sabato 12 febbraio una Giornata di sensibilizzazione e di inform-azione sul tema degli armamenti e sull'impatto che essi hanno per lo sviluppo nel mondo. Frutto della elaborazione di AGICES, Assobotteghe e della Rete Italiana per il Disarmo, la giornata intende portare anche all'interno dell'ambiente del commercio equo una riflessione sul tema degli armamenti. La parte preponderante di questo momento di sensibilizzazione ed azione visibile verterà sull'impatto altamente negativo che le armi hanno nei confronti di uno sviluppo equo e sostenibile nei paesi del Sud del mondo. "Desideriamo mettere in evidenza con dati, considerazioni e proposte come una diffusione incontrollata e pazza del le armi sia in antitesi forte con un miglioramento delle condizioni di vita che sia basato sulla giustizia: il modello che il Commercio equo e solidale da anni intende promuovere nei paesi del Sud del mondo. Per questo si è scelto di valorizzare lo spazio di incontro e di diffusione informativa che le botteghe sono in grado di garantire, integrandolo con le conoscenze specifiche degli organismi facenti parte della Rete Italiana per il Disarmo" -scrivono gli organizzatori.

Obiettivo

Obiettivo principale di questa giornata è la riflessione e l'approfondimento, reso possibile soprattutto dall'incontro di esperienze diverse e convergenti per la costruzione di un mondo di Giustizia. A partire da questo incontro sarà poi possibile articolare azioni comuni, dirette a cambiare nel concreto la situazione incontrollata delle armi nel mondo. Ciò non è possibile senza un'adeguata conoscenza dei meccanismi di esclusione e di violenza che il sistema attuale continua a riprodurre. i dati... gli strumenti... Se vuoi aiutare qualcuno a mangiare... non dargli solo il pesce ma insegna a pescare... e soprattutto non dargli armi!! piuttosto che in sviluppo, sanità, istruzione... comporta dei grandi deficit per molte parti dell'umanità

La situazione

Nel 2003 le spese militari mondiali sono cresciute, in termini reali, dell'11%: un tasso di incremento quasi doppio rispetto al comunque già notevole 6,5% registrato nel 2002. Prendendo a riferimento l'ultimo biennio si arriva ad un aumento del 18% che fa lievitare il valore complessivo dei fondi assegnati all'ambito militare fino a 956 miliardi di dollari (correnti). Ma non solo i valori assoluti sono significativi a riguardo: anche la distribuzione di spesa è in grado di consegnarci ottimi elementi di analisi. In analogia per nulla casuale con la ripartizione mondiale della ricchezza, è possibile verificare che i Paesi sviluppati sono responsabili di circa il 75% di tutte le spese militari, a fronte di una popolazione che raggiunge solamente il 16% di quella mondiale.
Secondo il rapporto 2004 sullo Sviluppo Umano elaborato dall'agenzia delle Nazioni Unite UNDP il totale degli aiuti ufficiali allo sviluppo erogati nel 2002 dai Paesi del Comitato di Assistenza allo Sviluppo dell'OSCE ammontavano a circa 58 miliardi di dollari. Il che equivale a circa 65 dollari pro capite erogati (di cui il 26% verso i paesi meno del gruppo dei più poveri). Il trend è desolatamente in discesa: in termini di percentuale sul PIL si passa dallo 0,33% del 1990 allo 0,23% del 2002. L'Italia non si distingue certo positivamente in questo ambito, destinando agli aiuti allo sviluppo lo 0,20% del PIL (contro lo 0,31 del 1990): per ogni cittadino italiano vengono destinati solo 37 dollari in aiuti a tutto il resto del mondo (contro i 50 del 1990)

Fonte: Rete Italiana per il Disarmo

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