IWC: minacce nipponiche contro le misure pro-balene

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Il Giappone potrebbe togliere i propri fondi alla Commissione Internazionale Baleniera (IWC) e addirittura abbandonare l'organizzazione. Lo ha detto il delegato giapponese Morimoto al termine della recente sessione berlinese della Commissione. L'Iniziativa di Berlino, approvata dalla maggioranza dei governi, affida all'IWC il compito di difendere la sopravvivenza dei cetacei, con l'istituzione di una commissione di tutela. Una decisione criticata aspramente dal Giappone, forte sostenitore della caccia alla balena.

I nipponici accusano l'IWC di trasformarsi in una "commissione internazionale contro la caccia alle balene", mentre uno dei suoi compiti dovrebbe essere quello di promuovere l'utilizzo sostenibile delle risorse cetacee. Tale scopo, secondo il Giappone, non può essere raggiunto finché i gruppi pro-balene rifiuteranno i risultati scientifici che dimostrano l'aumento di esemplari dei grandi mammiferi del mare, e di molte specie di pesce, come confermato dall'Agenzia di Ricerca sulla Pesca.

Di diverso avviso gli ambientalisti di Greenpeace che sottolineano come negli ultimi 50 anni la pesca sia stata trasformata in un'industria globale ad alta tecnologia con la capacità di modificare radicalmente l'ambiente marino. Secondo la Fao, il 75% delle maggiori riserve di pesce sono in esaurimento o pienamente sfruttate. Nell'Unione Europea il 67% delle più importanti risorse ittiche sono quasi terminate.

Fonti: Japan Times, Wwf Italia, Greenpeace, Fao;

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