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I popoli europei sono chiamati a interrogarsi sul rilancio dell’attività antimilitarista e disarmista
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Foto: Unsplash.com
Di fronte a un innalzamento criminale delle spese militari, noi tutti e cittadini e attivisti per la pace dobbiamo ribellarci, ossia "tornare al bello" dei beni comuni per tutta l'umanità. E per i servizi pubblici forniti dallo Stato Sociale purtroppo annientati e eliminati dal neoliberismo più sfrenato: il nuovo fascismo che ancora impone guerre e miete vittime in tutto il mondo. Da oltre settanta anni con gli Stati Uniti e il loro braccio armato: la Nato.
L’Unione Europea deve “urgentemente” riarmare e aiutare l’Ucraina a trasformarsi in un “porcospino d’acciaio” che risulti “indigesto per futuri invasori”. Questa la direzione suicida e criminale annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha proposto un piano per il riarmo con innalzamento al 2 per cento delle spese militari nei bilanci di ogni singolo paese.
Si tratta di una politica del tutto negativa e in contraddizione con gli ideali di pace e convivenza dei fondatori dell’Unione Europea. Un tradimento in nome del principio latino “se vuoi la pace prepara la guerra” che rappresenta una assoluta perversione della realtà.
Infatti risulta inaccettabile spendere e sprecare oltre 64 milioni di euro al giorno per le spese militari: acquisire strumenti di guerra, armi sempre più sofisticate e letali per commettere atti di morte e distruzione significa abituare tutti gli essere umani alla logica del terrore e alla dinamica della sopraffazione. Perché non rientra nella norma di una vita felice vivere in territori dove sono installati ordigni bellici, basi militari, testate nucleari e poi faticare per uno stipendio dignitoso, accettare che si taglino posti di lavoro e si scarichino queste tensioni sugli ultimi della terra, dai migranti ai diversamente abili ai senzatetto.
Dobbiamo provare a diffondere la consapevolezza di quanto sia folle una tale politica e promuovere iniziative concrete di lotta, per non arrendersi al negativo e al brutto imposto dal potere. Ma al contrario per far diventare la realtà quotidiana il vero mondo che vogliamo, “un altro mondo possibile”, bello e positivo.
I popoli europei sono chiamati a interrogarsi sul rilancio dell’attività antimilitarista, davanti a un innalzamento folle e criminale della spesa militare correlata all’industria bellica con le infrastrutture militari, le forze armate in un sistema che ingenera guerre, profughi, immigrazione.
Alternativa Libertaria analizza le problematiche connesse alla Nato e alla politica di potenza. La Lega per il disarmo unilaterale denuncia il rischio di una guerra nucleare, attualmente in aumento e annuncia un alto monito di speranza come il trattato Onu del luglio 2017, trattato di proibizione delle armi nucleari varato a New York a palazzo di vetro con 122 nazioni e la società civile organizzata in Ican – Campagna per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari, che è valsa, a tutta questa vasta rete di attivisti per il disarmo nucleare universale, il premio Nobel per la Pace nel 2017.
E ancora le stragi dell’uranio impoverito, che vede l’Adriatico una discarica di bombe inesplose sganciate dagli aerei e gli effetti devastanti e l’uso bellico di questo agente altamente radioattivo.
Inoltre si fa presente che alcuni aerei cacciabombardieri f35 sono di stanza nella base militare di Amendola e sono forniti della stessa dotazione degli Eurofighter.
E ancora ricordiamo la piaga mortifera dei poligoni di tiro, come in Sardegna. E la Sicilia che diviene una piattaforma militare nel centro del Mediterraneo con il tragico excursus di basi militari USA e NATO: la Sicilia che ieri era ponte verso l’Africa e oggi è frontiera della fortezza Europa con vari aspetti nevralgici del militarismo dilagante e della questione migranti.
La Sicilia che ha visto ingenti lotte popolari contro la militarizzazione: Augusta, Comiso, Niscemi. Ricordiamo la caratteristica della lotta No Muos, tra solidarietà, incomprensioni, indifferenza.
Dunque occorre incrementare le azioni di contrasto e opposizione alle politiche di guerra e di investimenti e spese militari, tutte risorse sottratte alle nostre principali necessità di case, ospedali, asili, scuole, servizi sociali e risulta soprattutto necessario disincentivare la spregiudicata propaganda militarista nelle scuole e nelle università per formare invece le nuove e future generazioni alla salvaguardia e alla tutela dell’ideale umanitario e umanistico più bello e importante: la pace.
Sitografia per approfondire:
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Bibliografia essenziale:
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Resistenza e nonviolenza creativa, Mimesis Edizioni.
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Memoria e futuro, Mimesis Edizioni. Con scritti e partecipazione di Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Giorgio Cremaschi, Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero e altri.
Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.