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I due più grandi pericoli del mondo
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Chiunque si preoccupi del nostro ambiente naturale dovrebbe ricordare con grande tristezza il centenario della Prima Guerra Mondiale. Oltre all’incredibile distruzione sui campi di battaglia europei, al taglio intensivo delle foreste e alla nuova rilevanza data ai combustibili fossili del Medio Oriente, la Grande Guerra è stata la Guerra dei Chimici. Il gas tossico è diventato un’arma che sarebbe stata usata contro ogni forma di vita.
Gli insetticidi sono stati sviluppati insieme ai gas nervini e dai sottoprodotti degli esplosivi. La Seconda Guerra mondiale - il seguito dell’altra, è diventato quasi inevitabile a causa del modo in cui è terminata la prima –ha prodotto, tra le altre cose, bombe nucleari, il DDT e un linguaggio comune di parlare di entrambe – per non menzionare gli aeroplani per gettare sia le une che l’altro.
I propagandisti della guerra hanno fatto sì che uccidere diventasse più facile descrivendo le persone come insetti. I commercianti di insetticidi hanno fatto della vendita dei loro prodotti un fatto patriottico usando un linguaggio di tipo bellico per descrivere lo “annientamento” degli insetti “invasori” (non importa chi sia stato lì per primo). Il DDT è stato disponibile per l’acquisto 5 giorni prima che gli Stati Uniti buttassero la bomba su Hiroshima. Nel primo anniversario del lancio della bomba, una fotografia grande come una pagina, di un fungo atomico è apparsa in una pubblicità del DDT.
La guerra e la distruzione ambientale non si sovrappongono soltanto per il modo in cui si pensano e in cui se ne parla. Non si fanno reciprocamente pubblicità rafforzando a vicenda le idee di machismo e di dominio. La connessione è molto più profonda e diretta. La guerra e la preparazione per la guerra, compresi i test delle armi, sono di per sé tra i maggiori distruttori del nostro ambiente. Le forze armate statunitensi sono tra i massimi consumatori di combustibili fossili. Dal marzo 2003 al dicembre 2007soltanto la nella guerra in Iraq è stata liberata più anidride carbonica di quella del 60% di tutte le nazioni.
Raramente comprendiamo davvero la misura in cui le guerre sono combattute per avere il controllo su altre risorse, il cui consumo ci distruggerà. Ancora più raramente comprendiamo la misura in cui quel consumo è spinto dalle guerre. L’esercito delle Forze Armate degli Stati Confederati hanno marciato su Gettysburg in cerca di cibo per alimentarsi. (Sherman ha bruciato il Sud quando ha ucciso i bufali per provocare l’inedia – mentre il nord ha sfruttato la propria terra per alimentare la guerra). La Marina britannica ha cercato il controllo del petrolio prima come combustibile per le navi della loro flotta, non per qualche altro scopo. I nazisti sono andati a est, oltre altra varie ragioni, per le foreste con cui alimentare la loro guerra. Le deforestazione dei Tropici che è “decollata” durante la II Guerra mondiale, ha soltanto subito un’accellerazione durante lo stato permanente di guerra che ne è seguito.
Le guerre in anni recenti hanno reso inabitabili vaste zone e hanno generato diecine di milioni di profughi. Forse le armi più letali lasciate dalle guerre sono le mine terrestri e le bombe a grappolo. Si stima che diecine di milioni siano sparse sulla terra. L’occupazione sovietica e quella statunitense dell’Afghanistan hanno distrutto o danneggiato migliaia di villaggi e di sorgenti di acqua. I talebani hanno illegalmente fatto commerci di legname con il Pakistan con la conseguenza di importante deforestazione. Le bombe statunitensi e i profughi che hanno necessità di legna da ardere hanno aumentato il danno. Le foreste dell’Afghanistan sono quasi sparite. La maggior parte degli uccelli migratori che di solito passavano attraverso l’Afghanistan non lo fanno più. La sua aria e la sua terra sono state avvelenate dagli esplosivi e dai propellenti dei missili.
Gli Stati Uniti combattono le loro guerre e testano le loro armi lontano dalle loro coste, ma rimangono sfregiati dalle aree dei disastri ambientali e dai siti altamente inquinati creati dai loro militari. La crisi ambientale ha assunto enormi proporzioni, oscurando sensibilmente i danni prefabbricati che ci sono nella polemica di Hillary Clinton che Vladimir Putin è un nuovo Hitler o la comune falsità di Washington D.C., che l’Iran stia preparando armi nucleari o che uccidere le persone con i droni ci renda più sicuri invece che più odiati. E tuttavia, ogni anno, l’EPA (Agenzia per la protezione dell’ambiente) spende 622 milioni di dollari tentando di comprendere come produrre l’energia senza petrolio, mentre le forze armate spendono centinaia di miliardi di dollari per bruciare petrolio in guerre combattute per controllare le forniture di petrolio. Con il milione di dollari speso per mantenere ogni soldato impegnato in occupazioni di paesi stranieri per un anno, si potrebbero creare 20 lavori nel campo dell’energia verde a 50.000 dollari ciascuno. Il trilione di dollari speso dal resto dei paesi del mondo messi insieme, potrebbe finanziare una conversione a un modo di vita sostenibile che andrebbe al di là dei nostri sogni più sfrenati. Si potrebbe fare la stessa cosa anche con il 10% di questa cifra.
Quando è finita la Prima Guerra mondiale non soltanto si è sviluppato un enorme movimento pacifista, ma esso si è alleato con il movimento per la conservazione della fauna selvatica. In questi giorni, questi giorni, questi due movimenti appaiono divisi e sconfitti. Soltanto raramente le loro strade si incrociano, dato che i gruppi ambientalisti sono persuasi di opporsi a una particolare espropriazione di terra o alla costruzione di una base militare, come è avvenuto nei mesi recenti con i movimenti per impedire che gli Stati Uniti e la Corea del sud costruissero un’enorme base navale sull’isola Jeju, e a impedire al Corpo dei Marines degli Stati Uniti di trasformare l’Isola di Pagan, situata nelle Isole Marianne settentrionali, in un’area destinata a testare munizioni esplosive. Cercate però di chiedere a un gruppo ambientalista ben finanziato di fare pressione per trasferire le risorse pubbliche dall’ambito militare all’energia pulita o alla conservazione della natura, e forse sarebbe come cercare di contrastare una nuvola di gas velenoso.
Sono lieto di fare parte di un movimento appena iniziato sul sito WorldBeyondWar.org, a cui già partecipano persone di 57 nazioni, che cerca di sostituire il nostro massiccio investimento nelle guerre con un massiccio investimento nella reale difesa della natura. Ho il sospetto che le grosse organizzazioni ambientalistiche troverebbero un grosso appoggio per questo programma se dovessero fare un sondaggio tra i loro membri.
David Swanson vuole che dichiariate la pace su http://WorldBeyondWar.org
Fonte: Znetitaly.altervista.org