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Guinea Conakry: situazione confusa dopo la morte del presidente-dittatore
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Situazione ancora confusa e in continua evoluzione in Guinea Conakry dopo il tentativo di colpo di Stato militare in seguito all'annuncio della morte del presidente dittatore, il generale Lansana Conté al potere dal 1984, e che sta suscitando una forte preoccupazione nella comunità internazionale. Subito dopo l'annuncio della morte di Conté, il premier Ahmed Tidiane Souaré ha lanciato un appello alla calma, chiedendo alle forze armate di garantire la pace nel Paese e affermando che il governo "non è stato sciolto". In mattinata il capitano Moussa Dadis Camara ha letto un comunicato alla radio nazionale: "A partire da oggi, la Costituzione è sospesa, nonchè tutte le attività politiche e sindacali". "Il governo e le istituzioni repubblicane sono sciolte" - aveva aggiunto, annunciando che "un comitato consultivo" sarà istituito "composto da civili e militari".
Il presidente-generale Lansana Contè, è morto lunedì 22 dicembre a 74 anni, di cui 24 passati alla guida del paese grazie ad un colpo di stato, avvenuto poche ore dopo la morte del precedente presidente, il primo della Guinea indipendente, Ahmed Sékou Touré. "Durante il suo mandato, Contè ha gestito il paese con il pugno di ferro, tenendo sotto stretto controllo l’opposizione politica, reprimendo organi di stampa e opinione pubblica e licenziando i politici a lui poco congeniali. I circa 8 milioni di cittadini di guineani sono tra i più poveri del mondo, nonostante il paese sia molto fertile, ed il suo sottosuolo sia ricchissimo di minerali" - riporta Nigrizia. La tensione sociale e politica è sfociata più volte, anche recentemente, in aperti scontri di piazza, sia come reazione alle politiche miopi nei confronti dei ceti popolari, sia per forti dissapori tra polizia e militari. Una situazione costantemente tesa e sempre sul punto di esplodere.
Se le testimonianze raccolte in serata dall'agenzia Misna a Conakry fanno sapere che, nonostante la presenza di alcuni mezzi militari, la città è calma, i media guineani in serata avanzano già i nomi dei militari in lizza: Sekouba Konate, comandante della più importante base militare della Guinea (il campo Alpha Yaya) e Mamadouba Toto Camara, capo di Stato maggiore dell’esercito - per succedere a Lansana Conté. Gli stessi media sostengono che nel campo Alpha Yaya, dove si troverebbe il quartier generale dei golpisti, sarebbero in corso delle vere e proprie consultazioni per la scelta del nuovo presidente ad interim e dei 20 nomi (sia civili che militari) chiamati a comporre il "Consiglio Consultivo", una sorta di governo della giunta golpista. Le discussioni, a cui pare stiano partecipando anche esponenti di alcuni partiti, potrebbero andare avanti tutta la notte.
In realtà le informazioni su cosa stia realmente accadendo a Conakry sono molto confuse e continua a non essere chiaro dove si trovino il primo ministro, Ahmed Tidiane Souaré, e il presidente del Parlamento, Aboubacar Somparé, che, in base alla costituzione, avrebbe dovuto sostituire Contè alla guida del paese, i quali, in alcune interviste a media internazionali, hanno ribadito di avere ancora il controllo del paese.
Condanne e preoccupazioni per il tentato colpo di Stato sono state espresse dalle Nazioni Unite, dall'Unione Africana (Ua), dalla presidenza di turno francese dell'Ue mentre la Casa Bianca ha invitato le parti coinvolte alla "moderazione". [GB]