Guerre e Pace

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Numero estivo

L'occupazione dell'Iraq da parte delle forze armate anglostatunitensi, alle quali si sono ormai aggiunte quelle di diversi paesi, non ultime dall'Italia, non sta decisamente andando così liscia come ci avevano raccontato le fonti di informazione "embedded" (possiamo tradurlo liberamente come "asservite") e come pensavano i governi di Bush e Blair.

Nei giorni scorsi l'esercito britannico ha rilevato che si è esaurito il "rapporto di fiducia" con la popolazione irachena, dopo che sei soldati inglesi erano stati uccisi in un attacco armato - che ovviamente è stato prontamente definito "terroristico", non essendo prevista come legittima la resistenza contro un esercito di occupazione, che di azioni terroristiche ne sta peraltro conducendo dal 1991.

Anche le forze statunitensi continuano a rilevare difficoltà di ogni tipo, e dal giorno in cui è "finita" la guerra si contano decine di soldati morti (più di uno al giorno). Naturalmente non stanno con le mani in mano e le operazioni di "stabilizzazione" dell'Iraq si risolvono spesso in morti e feriti tra la popolazione irachena, che decisamente non sembra così contenta dei suoi "liberatori" e aumenta le manifestazioni di protesta, di fronte a condizioni di vita che non hanno ancora avuto benefici dalla nuova amministrazione coloniale. Continua

Sommario dell'ultimo numero.

"Guerre&Pace" è nata nel 1993 - all'indomani della guerra del Golfo - per offrire una informazione alternativa rispetto a quella manipolata dei media e per sostenere le battaglie del movimento pacifista contro l'embargo all'Iraq e le altre politiche di guerra del "nuovo ordine mondiale".

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