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Guatemala: minacce alla libertà di stampa
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"Per la prima volta in Guatemala è in atto una rivoluzione legale per proteggere la libertà di stampa; ma ciò non rappresenta un trionfo della giustizia, quanto piuttosto una sconfitta del sistema democratico, tanto che il Procuratore dei Diritti umani Sergio Morales è dovuto intervenire con misure ingiuntive per garantire i diritti costituzionali". Lo scrive in una nota Ileana Alamilla, collaboratrice del periodico latinoamericano Incidencia democratica.
"Le pressioni esercitate con misure violente nei confronti dei maggiori organi di giustizia - continua la nota - sono parte di una strategia per promuovere la candidatura di R㭀os Montt che garantirebbe al partito al governo l'impunità e l'immunità necessarie per coprire tutti gli abusi di potere". "La stampa e i giornalisti sono accusati dal FRG di distorcere l'informazione e di danneggiare l'immagine del governo, mentre quest'anno si sono verificati 18 atti di aggressione nei confronti di giornalisti e opinioinisti" - prosegue la nota.
Dopo i gravi disordini di fine luglio organizzati da rappresentanti del Frente Republicano Guatemalteca (FRG) per protestare contro il congelamento da parte della Corte suprema di giustizia (Csj) della candidatura del Generale alle elezioni presidenziali di novembre, la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dal FRG (il partito del generale R㭀os Montt) e con un secondo pronunciamento ha disposto l'iscrizione al Tribunale Supremo Elettorale e ha ingiunto alla Corte Suprema di Giustizia l'obbligo di non poter accettare più ricorsi legali sul caso.
La decisione di accogliere la candidatura dell'ex dittatore da parte Corte Costituzionale non stupisce se si pensa che 4 su 7 membri del consiglio della C.C., che appartengono al partito del generale, hanno votato per la sua candidatura "violando i principi più elementari della stessa costituzione che nei suoi articoli prevede la non idoneità, da parte di militari ex-golpisti, di partecipare ad elezioni democratiche nel Guatemala".
Durante i disordini nella capitale, che le forze dell'ordine non erano intervenute a sedare, era stato ucciso il giornalista televisivo Héctor Ram㭀rez. Le organizzazioni sociali e i partiti di opposizione hanno accusano il governo guatemalteco di ricorrere al "terrorismo di stato" perché il Generale possa presentare la sua candidatura. Numerose organizzazioni (tra cui Human Right Watch, Amnesty International, e il Center for Justice and International Law) hanno fortemente contestato la decisione della Corte Costituzionale guatemalteca di autorizzare la candidatura presidenziale di R㭀os Montt.
Al potere tra il 1982 ed il 1983 grazie ad un colpo di stato, il Generale Rios Montt sarebbe direttamente implicato in alcuni dei più atroci crimini commessi dall'esercito e le elezioni di novembre rappresentano la sua ultima occasione per evitare un processo per crimini contro l'umanità. Rios Montt ha tentato già due volte di candidarsi alla presidenza negli anni '90, ma un articolo della costituzione del 1985 proibiva che persone coinvolte in colpi di stato militari partecipassero alle elezioni presidenziali.
Fonti: Incidencia democratica; Alainet.