
www.unimondo.org/Notizie/Graffitare-contro-la-violenza-di-genere-Las-Gallinas-Furiosas-di-Bogota-245405
Graffitare contro la violenza di genere: “Las Gallinas Furiosas’ di Bogotà
Notizie
Stampa
Foto: Gallinas Furiosas
La loro arte ha accompagnato le donne che hanno partecipato allo sciopero nazionale, dalle prime rivolte in Colombia 2021, fino alle recenti liberazioni delle manifestanti detenute, rilasciate negli ultimi mesi dal governo del Presidente Gustavo Petro. Il collettivo di graffitare Gallinas Furiosas, un gioco di parole che ne celebra lo spirito umoristico e rivoluzionario, è nato a Bogotà durante l'ondata di scioperi che ha invaso le strade colombiane due anni fa e continua oggi ad accompagnare le donne in progetti artistici comunitari.
“Diciamo basta alla violenza di genere attraverso la nostra arte e l’unità femminista”. Spiegano così il loro macro obiettivo Katherine Matrinez Nieto (30 anni) e Laura Guio (33 anni), due delle fondatrici di Gallinas Furiosas.
Mentre, nel 2021, decine di donne denunciavano le violenze e gli abusi della polizia nazionale, il gruppo rispondeva con dipinti e graffiti. “Ci siamo rese conto in quei mesi – dicono Katherine e Laura – della necessità di resistere e di agire come donne unite. Abbiamo raccolto il grido delle nostre sorelle che venivano arrestate e violate e abbiamo deciso di fare qualcosa per denunciare come i nostri corpi venissero ancora considerati alla stregua di conquiste di guerra. Usare l’arte ci è sembrata la risposta migliore”.
Da quel momento il lavoro delle Gallinas Furiosas non si è più fermato. Ad oggi il collettivo ha realizzato dodici murales in vari spazi della capitale colombiana, coinvolgendo diverse tra le comunità più marginalizzate di Bogotà.
“Il nostro obiettivo - raccontano - è sempre quello di creare opere d’arte collettive. Chiunque può partecipare. C’è chi dipinge, chi disegna, ma anche chi porta cibo da condividere o compra tempere o altro materiale. Tutto serve e contribuisce a rendere partecipato il nostro lavoro”.
In ogni caso, il messaggio è sempre di genere e femminista. “Vogliamo diffondere un messaggio. Per noi l’estetica non è fondamentale, l’opera può non essere bella dal punto di vista artistico, l’importante è che il muro rispecchi il nostro pensiero e arrivi a chi guarda”.
Le Gallinas Furiosas non sono l'unico collettivo graffitaro femminista a Bogotà. Nel 2019, dopo l'appello lanciato dalle artiste Julex Vanegas e Valeria Medellín per la creazione di un murales contro la violenza contro le donne, si è formato il collettivo ‘Mujeres Muralistas’.
Hanno infatti contribuito all’opera dedicata al 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne) e del 4 dicembre (Giornata di sensibilizzazione contro il femminicidio istituita a Bogotà) dieci donne provenienti da territori diversi.
Il murales, inaugurato il 13 febbraio 2020° Bogotà, celebra un incontro notturno tra donne. Le protagoniste sono le sorelle Mirabal, uccise il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo e Yuliana Samboní, bimba uccisa il 4 dicembre 2016 proprio a nella capitale colombiana. Nell’opera, accanto a loro si riuniscono, insieme ad alcune divinità rappresentative del femminile, tante altre donne: Francia Márquez, Aida Quilcué, Daniela Maldonado della Trans Community Network, Laura Weinstein e altre icone latinoamericane come la comandante zapatista Ramona o l’attivista ambientalista honduregna Berta Cáceres.
Il messaggio che dice basta alla violenza di genere è oltremodo necessario in Colombia. Secondo l'osservatorio sui femminicidi di Amnesty International sono state uccise 557 donne solo nel 2022. Una violenza che anche alcune delle artiste del collettivo Gallinas Furiosas hanno subìto direttamente e che ora vogliono contrastare con l'arte.
Alice Pistolesi
Giornalista, è laureata in Scienze politiche e Internazionali e in Studi Internazionali all’Università di Pisa. Viaggia per scrivere e per documentare, concentrandosi in particolare su popolazioni oppresse e che rivendicano autonomia o autodeterminazione. È redattrice del volume Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo e del sito Atlanteguerre.it dove pubblica dossier tematici di approfondimento su temi globali, reportage. È impegnata in progetti di educazione alla mondializzazione e alla Pace nelle scuole e svolge incontri formativi. Pubblica da freelance su varie testate italiane tra le quali Unimondo.org.






