Gli USA hanno fallito nel sistema sanitario in Iraq

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Secondo Medici Senza Frontiere
(MSF), la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha fallito nell'adempiere
alle proprie responsabilità previste dal diritto umanitario internazionale
nel garantire adeguate condizioni medico-sanitarie alla popolazione
irachena. I bisogni medici urgenti non sono stati ancora affrontati e la
disorganizzazione negli ospedali sta impedendo la possibilità di fornire
assistenza medica adeguata. MSF rivolge un appello alla forze della
coalizione guidata dagli USA affinché adempiano al dovere di provvedere ai
bisogni medici della popolazione, cosa lontana dall'essere realizzata.

"Nonostante siano passate tre settimane dall'inizio dell'occupazione da
parte delle forze USA e diversi mesi dalla pianificazione di questa guerra,
Baghdad, una città grande quanto Houston e Chicago insieme, non ha ancora
nessun ospedale completamente funzionante," afferma Morten Rostrup, medico
e Presidente internazionale di MSF, appena tornato dalla missione a
Baghdad. "I disordini e le lotte politiche a Baghdad e altrove hanno
lasciato il sistema sanitario nel caos proprio nel momento in cui i recenti
bombardamenti, che hanno visto l'impiego di bombe a grappolo, e i continui
scontri, in cui vengono feriti dei civili, hanno reso più difficile
l'accesso all'assistenza sanitaria."

Gli USA si sono concentrati nello sforzo di ripristinare l'amministrazione,
dimenticando di garantire un'assistenza immediata ai feriti. Inoltre gli
USA non sono stati in grado di garantire la sicurezza degli ospedali e del
personale medico. A Baghdad gli ospedali sono molto sporchi, diversi sono
stati saccheggiati e attualmente non è in funzione un sistema appropriato
di trasporto d'emergenza. Le persone ferite durante la guerra, fuggite o
dimesse dagli ospedali durante il periodo di anarchia nei primi giorni di
occupazione da parte delle truppe USA, non sapevano a chi rivolgersi per
ricevere cure mediche per le loro spesso gravi ferrite, tra cui
amputazioni. E dal momento che gli ospedali non sono ancora totalmente
operativi, i pazienti continuano ad essere dimessi prima del previsto. Le
persone affette da malattie croniche come il diabete, insufficienze renali
ed epilessia non hanno la possibilità di rifornirsi delle medicine
appropriate. I medici e gli infermieri iracheni non ricevono più i loro
stipendi. Negli ospedali visitati da MSF a Baghdad e in altre zone del
paese, tra cui Amarah, Bassora, Karbala, Nassiriya, malattie mortali come
tubercolosi e kala-azar non sono state curate a causa della mancanza di
farmaci.

MSF ha cercato di colmare il vuoto creatosi nel sistema sanitario iracheno
fornendo medicine, apparecchiature mediche e assistenza sanitaria, ma
l'assenza di pianificazione nel rispondere ai bisogni sanitari più urgenti,
il caos politico e la mancanza di chiare direttive da parte delle autorità
oggi presenti in Iraq rappresentano le sfide più importanti per
ripristinare un sistema sanitario adeguato e garantire la salute nel paese.

"Fortunatamente, i team di MSF a Baghdad e nelle altre zone dell'Iraq non
hanno riscontrato segni di epidemie, grandi spostamenti di persone o
malnutrizione grave, tragedie che invece riscontriamo oggi in molte altre
zone del mondo," afferma il Dottor Rostrup. "Tuttavia, ci sono importanti
bisogni da affrontare e ogni ulteriore ritardo nel ripristinare i servizi
sanitari essenziali sta causando ulteriori vittime e aumenta il rischio di
epidemie e l'aggravarsi di altri problemi sanitari."

Attualmente MSF è presente in Iraq e nei paesi confinanti con 30 volontari
internazionali e sta effettuando monitoraggi nelle principali città, tra
cui Baghdad, Bassora, Karbala, Tikrit, Nassiriya, e Mosul, per determinare
i bisogni e fornire assistenza dove necessario.

Per ulteriori informazioni:
Medici Senza Frontiere - Ufficio stampa - Tel. 06.44.86.921 - Cell.
335.848.97.61

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