Gli F-35 in Parlamento: la scelta sensata è la cancellazione

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È iniziata il 4 settembre la discussione alla Camera dei Deputati (dopo uno slittamento da una precedente calendarizzazione pre-estiva) la discussione su alcune mozioni riguardanti il programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35. Uno dei testi presentati nasce dalla sollecitazione della nostra Campagna “Taglia le ali alle armi” nel chiedere la cancellazione della partecipazione italiana al progetto. Nel corso dei prossimi giorni rafforzeremo quindi la nostra azione di mobilitazione dell’opinione pubblica e pressione sui parlamentari, affinché divenga sempre più chiaro che l’unica scelta sensata da compiere è spostamento delle ingenti risorse previste per gli F-35 su necessità più importanti per il nostro Paese.

La Campagna Taglia le ali alle armi coglie l’occasione di questo dibattito parlamentare per rinnovare (dopo due tentativi precedenti) la richiesta di un incontro sulla questione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro della Difesa Roberta Pinotti, per riproporre le motivazioni concrete che ci spingono ancora a dire NO ai caccia e conoscere i motivi per cui il nostro Governo mantiene aperta l’ipotesi di acquisto dei caccia F-35 quando ne sono invece chiari i problemi nei seguenti dieci ambiti.

1)     ETICAMENTE – in un momento di acuta crisi economica i fondi pubblici andrebbero spesi per lavoro, scuola, welfare, sanità e non per armamenti

2)     COSTITUZIONALMENTE – si tratta di un cacciabombardiere pensato principalmente per l’attacco in profondità, non di uno strumento votato alla difesa aerea

3)     ECONOMICAMENTE – la spesa per i caccia già oggi ammonterebbe a 14 miliardi complessivi, senza contare i costi di mantenimento

4)     SOCIALMENTE – la sicurezza degli italiani non può derivare dall’aiuto alle lobby armiere ma deriva dalla soluzione dei problemi sociali

5)     TECNOLOGICAMENTE – il programma non è maturo e affidabile, i problemi e gli incidenti recenti lo dimostrano, eppure il nostro Governo sta procedendo ai primi acquisti

6)     POLITICAMENTE – sondaggi d’opinione e prese di posizione sui territori (anche da parte di Enti Locali) dimostrano la contrarietà dell’opinione pubblica a questi caccia

7)     INDUSTRIALMENTE – i favoleggiati ritorni tecnologici per l’Italia non si concretizzeranno mai e saranno residuali

8)     OCCUPAZIONALMENTE – i posti di lavoro derivanti da così tanti miliardi sono pochi e molto meno di quanti promessi: non è la maniera più efficiente per usare fondi pubblici

9)     MILITARMENTE – il programma F-35 non assolve ad alcuna necessità di difesa territoriale e ci mette sotto lo scacco di un paese estero in qualsiasi esigenza operativa futura

10)  STRATEGICAMENTE – il programma JSF è servito ad indebolire l’Europa e le sue prospettive di politica estera e di difesa comune

La Campagna invita tutte le proprie realtà aderenti e i sostenitori della nostra mobilitazione a premere su Parlamento e Governo con un’azione anche sui social network a partire dal profilo Facebook di “Taglia le ali alle armi” 

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