Giornata mondiale della Salute: gli stati sostengano gli Obiettivi come le banche

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"La crisi economica non può essere una scusa per abbandonare gli obiettivi della salute globale, anzi può e deve rappresentare un'opportunità per i paesi donatori per dimostrare il loro impegno ad agire con la stessa urgenza mostrata per proteggere i loro sistemi bancari". E' la sintesi del terzo rapporto dell'associazione 'Azione per la Salute Globale', presentato ieri a Roma, in occasione della 'Giornata mondiale della salute'.

Il rapporto del network europeo di Ong e enti di volontariato dimostra che le azioni intraprese dai governi europei, dopo i vertici del 2008, non sono all'altezza degli impegni sottoscritti. Malgrado le promesse di rispettare l'obiettivo europeo - lo stanziamento di aiuti pari allo 0,56% del Pil - molti paesi stanno erogando finanziamenti inadeguati e inefficienti. L'aiuto pubblico allo sviluppo dell'Italia nel 2008 è stato infatti pari allo 0,20% del Pil, ben al di sotto dello 0,33% indicato nel DPEF 2008/2011.

"Nel 2008 i governi europei hanno partecipato ad eventi di alto livello a New York, Accra e Doha raccogliendo encomi per aver promesso di intensificare i loro impegni nei confronti dei paesi in via di sviluppo" - ha spiegato Daniela Colombo, presidente di Aidos, partner di 'Azione per la Salute globale - Italia'. "Abbiamo analizzato quello che stanno effettivamente realizzando e stiamo facendo pressioni perché agiscano molto più in fretta. Non è ammissibile che la crisi economica venga utilizzata come scusa per fare marcia indietro sulle promesse fatte" - ha conclso Daniela Colombo.

A causa della crisi economica, il divario già immenso tra le ricche economie europee e i paesi in via di sviluppo è destinato ad acuirsi. È stato calcolato che la recessione rischia di tradursi in un grave aumento della mortalità tra i bambini sotto i cinque anni, che comporterà tra i 200mila e i 400mila decessi in più ogni anno.

Il rapporto (in .pdf) accoglie con favore il ruolo guida assunto dalla UE e dai suoi Stati membri, che rappresentano collettivamente il primo donatore del mondo, per migliorare l’efficacia degli aiuti e conseguire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio per la salute. "Tuttavia - sottolineano le Ong - la responsabilità dei paesi donatori e destinatari degli aiuti rispetto ai risultati ottenuti è ancora scarsa e permane la necessità urgente di adottare una serie di parametri chiari per garantire il monitoraggio degli obiettivi raggiunti".

"La UE e i suoi Stati membri devono assumersi la responsabilità di intraprendere azioni concrete, a partire dagli eventi del 2008. Devono rispondere alla crisi economica con un’azione più rapida ed efficace nei confronti della crisi sanitaria" - evidenzia la nota. Migliorare la salute dei più poveri comporterà una differenza sostanziale per il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio per la salute. "Più aiuti, meglio spesi" è il principio da mettere in pratica per garantire il diritto universale alla salute, l’uguaglianza di genere e il controllo democratico degli aiuti – cioè il coinvolgimento di tutte le parti interessate, inclusi i parlamenti e la società civile, nei processi decisionali relativi al finanziamento degli aiuti per la salute, al fine di garantirne efficacia e trasparenza.

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