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Giornata mondiale dedicata alla malaria
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In occasione della Giornata mondiale della malaria che si celebra in tutto il mondo il 25 aprile, Medici Senza Frontiere lancia un appello urgente ai donatori internazionali perché affianchino i Paesi africani nell'implementazione delle nuove linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per il trattamento della malaria.
Ogni 30 secondi un bambino africano muore di malaria. La comunità internazionale non può disinteressarsi di un problema di queste dimensioni.
Eppure molti donatori internazionali fingono di ignorare la questione oppure continuano a finanziare terapie che ormai si sono chiaramente dimostrate inefficaci, ignorando le linee-guida emanate dall'Oms.
Trattamenti a confronto. L'Oms raccomanda l'introduzione di nuovi trattamenti "combinati" a base di derivati dell'artemisina. Queste terapie combinate si sono dimostrate molto più efficaci di quelle tradizionali a base di clorochina verso la quale la malattia è diventata resistente.
La nuova frontiera nel trattamento della malaria si chiama "artemisin-based combination therapy" , abbreviato con la sigla ACT. I derivati dell'artemisina hanno delle caratteristiche che li rendono particolarmente efficaci: agiscono in fretta, sono potenti, ben tollerati e complementari ad altre classi di trattamenti.
Questione di vita o di morte. L'effettiva attuazione delle nuove raccomandazioni sulla malaria è una questione di vita o di morte in Africa, dove la malaria uccide tra 1 e 2 milioni di persone ogni anno ed è la causa del 30-50% delle ammissioni in ospedale. Un flagello che - si stima - provochi una perdita annua di 12 miliardi di dollari nel continente africano.
Cosa si è fatto fin qui. Il programma di eradicazione della malaria lanciato dall'Oms negli anni '50 mirava a sconfiggere la malattia attraverso il controllo dei vettori e trattamenti effettivi. Questa strategia ha portato a risultati soddisfacenti in alcune zone dell'Asia, in Nord America e in Europa. Ma non ha avuto alcun effetto nell'Africa sub-sahariana. Nel 1969 si decise di puntare a un obiettivo meno ambizioso: quello di controllare la malattia attraverso le terapie. All'epoca la terapia d'elezione era la clorochina. Questa campagna ottenne almeno il risultato di portare a una riduzione dei tassi di moralità fino ai primi anni '80.
Proprio dall'inizio degli anni '80, però, non si sono visti più miglioramenti e anzi, la situazione è andata sempre più peggiorando. Tra il 1982 e il 1997 il numero medio di casi di malaria registrati ogni anno si è quadruplicato rispetto ai tassi registrati tra il 1962 e il 1981. I tassi di mortalità - secondo gli studi prodotti da alcuni ospedali africani - sono drammaticamente aumentati.
Questo perché si continuano a usare farmaci inefficaci, verso i quali la malattia è diventata resistente: tutto ciò sta portando a un continuo aumento dei fallimenti delle terapie.
Gli esperti mondiali raccomandano di passare dalle vecchie terapie a base di un solo farmaco ai trattamenti combinati a base di artemisina, ma la mancanza di risorse impedisce nei Paesi africani la somministrazione dei farmaci più indicati: spesso si è obbligati a passare a combinazioni più economiche, ma molto meno efficaci (c.d "soluzioni transitorie").
Le azioni di MSF. Un effettivo controllo della malaria richiede una volontà politica forte da parte dei Governi in cui la malattia è endemica che si traduca nell'implementazione di programmi mirati di prevenzione e trattamento. Ma mentre la comunità internazionale si è impegnata molto sul fronte della prevenzione, finora non ci sono state azioni concrete per supportare il passaggio ai nuovi trattamenti.
MSF gestisce in Africa e non solo diversi progetti di lotta alla malaria. Dopo un'attenta documentazione MSF ha deciso di utilizzare esclusivamente le terapie combinate a base di artemisia (ACT). Ma non solo: l'Ong sta anche esplorando tutte le strade possibili per aiutare i Governi africani ad adottare protocolli di trattamento che vadano in questa direzione.
La mancanza si sostegno politico ed economico da parte dei donatori internazionali significa che spesso i Paesi flagellati dalla malattia sono incoraggiati a utilizzare trattamenti destinati a fallire.
MSF è convinta che l'Oms debba premere per l'effettiva applicazione delle sue stesse linee-guida per il passaggio alle ACT.
I donatori devono smettere di sprecare i loro soldi finanziando la somministrazione di medicinali che non funzionano. Le terapie combinate a base di artemisina devono essere somministrate alle persone gratuitamente o a prezzi affrontabili.
L'Unicef, l'Oms e il Fondo Globale per la lotta all'Aids, alla Tubercolosi e alla Malaria devono indagare i bisogni e ordinare gradi quantità dei nuovi farmaci anche con l'obiettivo di abbassarne i prezzi. La ricerca e lo sviluppo di trattamenti sempre più efficaci devono essere incoraggiati dai Governi e dalle iniziative non-profit.
La malaria: qualche cifra
Ogni anno si registrano tra 300 e 500 milioni di casi di malaria in oltre 90 paesi, di cui il 90% in Africa.
Ci sono quattro specie di parassiti della malaria. Il Plasmodium falciparum è responsabile del maggior numero di decessi - tra 1,5 e 2 milioni all'anno, di cui il 90% bambini africani.
La malaria resta la prima causa di decesso per i bambini di meno di cinque anni in Africa - i bambini sono più vulnerabili alla malattia perché la loro immunità è meno sviluppata di quella degli adulti.
Inoltre, questa malattia ha delle conseguenze sulla durata della vita e un enorme impatto socioeconomico: i pazienti, spesso costretti a letto e incapaci di occuparsi delle loro attività quotidiane abituali, perdono le fonti di reddito e diventano un peso considerevole per la famiglia, il sistema sanitario e la società in generale.