Gesualdi: "ora e subito per un economia di giustizia"

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L'analisi di Francuccio Gesualdi del Centro Nuovo Modello di Sviluppo mostra come sia necessario agire contemporaneamente in più direzioni, suddividendola su piani diversi: dal capire cosa succede e perché, "ripensando criticamente quest'economia d'ingiustizia", al "desistere, introducendo ora e subito iniziative economiche che vadano in direzione opposta a quella del sistema dominante", fino al progettare un'altra economia che prenda "anche quello che c'è di buono nel sistema neoliberista".

Francuccio Gesualdi - coordinatore CNMS Romesh Diwan - professore di econometria - Rensselaer Polytechnic of Troy - New York Coordina: Paolo Lambruschi

Francesco Bicciato (Banca Etica): Bicciato ha introdotto i relatori ricordando come siamo di fronte a mondo in involuzione, in grado però di produrre idee e strumenti innovativi. Le crisi finanziarie, come in Argentina e Russia, sono reali crisi sociali in paesi che non sono i classici paesi in via di sviluppo ed i programmi di aggiustamento strutturale fondano ancora il sistema di cooperazione internazionale sui tagli alla spesa pubblica e alla privatizzazione.
La finanza etica, il commercio equo, il microcredito sono strumenti e modelli chiamati a rispondere a questi problemi. Nasce la visione della "finanza comunitaria".

Francuccio Gesualdi: Poichè l'economia sociale di mercato rimane un grande mistero, Gesualdi ha preferito orientare la discussione su "cosa" possiamo tentare di fare, visto che ci troviamo di fronte a scenari di ineguaglianza e squilibri spaventosi, di guerra in grande stile, e ad uno scenario di dissesto ambientale gravissimo

L'analisi fornita da Francuccio mostra come sia necessario agire contemporaneamente in più direzioni, suddividendola sui seguenti piani: 1) tentare di capire cosa succede e perché
2) resistere: mettere in atto iniziative di opposizione , anche se parziali
3) ripensare criticamente quest'economia
4) desistere, introducendo ora e subito iniziative economiche, che vadano in direzione opposta a quella del sistema dominante
5) progettare un'altra economia

Come primo passo, Francuccio Gesualdi ha invitato l'uditorio a cercare di capire, senza lasciarsi intimidire di fronte all'economia, che è materia semplice, resa complessa dagli economisti. Attualmente, è possibile osservare l'economia dei mercanti, delle multinazionali, ed i tentativi di trasformare il mondo intero in un'unica piazza di mercato. Analizzando ad esempio i trattati dell'OMC, tra cui il trattato sull'agricoltura, protezionista per l'agricoltura del Nord, il trattato sui brevetti, a difesa delle grandi case farmaceutiche, ed il trattato sui servizi, è possibile facilmente individuare come essi aderiscano ad un'ottica liberista, procedendo verso l'eliminazione delle regole a difesa dei deboli, a misura dei dominatori di turno. Di seguito, Gesualdi ha illustrato come per resistere sia necessario agire su più livelli, in merito alla forma ed ai destinatari: infatti, oltre a mettere in moto iniziative che coinvolgono la nostra azione quotidiana, come il consumo critico, è necessario individuare azioni collettive, e sarebbe fatale non farlo, rivolgendosi non solo alle imprese ma anche nei confronti del potere politico, affinché non accetti più le condizioni del potere economico. In questo senso, ad esempio, nell'ambito delle finanza vi sono due grandi passaggi che è necessario perseguire:
una gestione diversa del Debito ed una regolamentazione al movimento dei capitali, (come laTobin Tax)

Gesualdi ha poi invitato gli ascoltatori a ricordare che è possibile e necessario ripensare criticamente l' economia. Ad esempio, l'attuale sistema economico non è democratico: gli imprenditori non chiedono a nessuno come e dove operare, e dopo aver deciso, creano il mercato tramite la pubblicità, non lasciando margine di discussione. E' invece necessario reintrodurre nella società il valore della solidarietà che permetta agli esclusi di vedere lo stesso soddisfatti i diritti fondamentali, anziché rimanere muti alla porta.
Inoltre, è necessario opporsi alla logica che strumenti come mercato, economia, e concorrenza siano trasformati in obbiettivi. "Noi dobbiamo ridefinire gli obbiettivi e porre gli strumenti al loro posto, pretendendo la libertà di scegliere lo strumento più appropriato."

Infine, Gesualdi ha illustrato gli ultimi due punti della sua tesi. Vi sono diversi strumenti di desistenza da portare avanti, e la finanza etica è uno di questi, e avrà un senso solo se accompagnata dal resto delle iniziative. "Ma per progettare un'altra economia, è indispensabile realizzare" ha continuato Francuccio infiammandosi" come l'unico modo per consentire anche ad altri l'uso delle risorse di cui ci siamo impossessati, sia per noi grassoni di porci in una cura dimagrante, e di immetterci in un'economia di sobrietà."

In definitiva, la risposta più impegnativa, dunque, a cui anche la finanza etica è chiamata, è la dimostrazione di come si possa raggiungere la piena occupazione, consumando di meno.

"Per fare tutto ciò, è necessario discutere, e parlare, realizzando dei socialforum dentro la nostra casa, poiché solo dalle persone semplici, potrà nascere un'economia diversa."

Fonte: Unimondo

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