Genova G8: la risposta a Castelli del Comitato Verità e Giustizia

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ll Comitato Verità e Giustizia per Genova manda un comunicato in risposta alle presunte dichiarazioni del Ministro della Giustizia, Roberto Castelli in merito alla caserma Bolzaneto che ha dichiarato: "Si è tentato di infangare il buon nome della polizia penitenziaria per quanto riguarda la caserma di Bolzaneto. "Erano praticamente tutte calunnie. Per il resto dico una frase assolutamente banale ma inevitabile: che la giustizia faccia il suo corso".

Vorrei che il Ministro Castelli fosse a conoscenza di quanto subito personalmente (e gli episodi di violenza ai quali ha assistito), da parte di mia figlia Sara di anni 21, rimasta a Bolzaneto per più di 30 ore, senza poter comunicare con la famiglia o un avvocato, senza sapere dove si trovasse e perchè, quali fossero le accuse nei suoi confronti e che cosa le sarebbe successo in seguito.
30 ore di minaccie, insulti, sputi, calci, canzonette e suonerie fasciste, privati del sonno, del cibo e dell'acqua, la maggior parte di loro feriti, insieme a Sara, durante il pestaggio alla Scuola Diaz e nonostante questo in balia di chi invece avebbe dovuto difenderli come previsto dalla nostra Costituzione (articolo 13).

Eppure il signor Ministro dovrebbe essere stato informato che due suoi concittadini lecchesi, Sara e Matteo, sono stati massacrati dai manganelli nella scuola Diaz e poi portati in Ospedale dove Matteo è rimasto (perchè ferito più gravemente di Sara), salvandosi in tal modo dal passaggio nel
lager di Genova Bolzaneto. Se non altro per la sua conoscenza dei fatti gravissimi che hanno riguardato anche due suoi concittadini, oltre alle altre centinaia di italiani e stranieri.

Mi risulta che alcune decine di appartenenti alle Forze dell'Ordine in servizio alla Caserma di Genova Bolzaneto siano indagati per gli episodi di violenza denunciati dai manifestanti. Già Amnesty International, il Parlamento Europeo e la Commissione per i Diritti Umani di Ginevra, hanno denunciato i gravi soprusi, le minaccie, gli insulti, gli episodi di tortura
subiti dai manifestanti all'interno della Caserma e chiesto spiegazioni al Governo Italiano. Ad oggi non ci sono state risposte esaustive in merito.

La risposta è sempre stata: che la giustizia faccia il suo corso.

E nel frattempo? E le responsabilità istituzionali di chi ha organizzato, consentito, permesso, quanto successo a Bolzaneto e già ampiamento dimostrato dagli organismi internazionali e validato dalle numerose testimonianze?
Quali parole di denuncia dei fatti sono state finora pronunciate dai responsabili delle Forze dell'Ordine, perchè almeno questo non succeda più, non in Italia, uno dei Grandi Otto, impegnato a portare democrazia e diritti in giro per il mondo?

Quanto dovremo ancora attendere per udire parole responsabili e democratiche da parte di un rappresentante delle Istituzioni?

Enrica Bartesaghi
Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova

Fonte:Comitato Verità e Giustizia per Genova

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