Gcap: 'a Natale il Governo taglia i fondi per i poveri del mondo'

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"Un Natale difficile per la cooperazione italiana, ma soprattutto per i poveri e gli emarginati del pianeta. E' lo scenario che si presenta per le festività natalizie a milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo, per le quali l’aiuto dei paesi industrializzati, Italia inclusa, significa una speranza concreta di miglioramento". Lo denuncia la Coalizione Italiana contro la Povertà (GCAP Italia) di fronte alla decisione del Governo italiano di confermare i "drastici tagli" ai fondi del Ministero degli Esteri per la Cooperazione allo Sviluppo. La riduzione complessiva delle risorse per la cooperazione supera infatti i 400 milioni di euro per il 2009.

"Una misura che colloca l’Italia all’ultimo posto in Europa tra i paesi donatori. Il nostro paese tradisce in questo modo anche gli impegni presi a più riprese a livello internazionale" - ricorda la rete di 72 Ong italiane GCAP che nei giorni scorsi ha indirizzato una lettera di Natale ai suoi sostenitori chiedendo di aderire all'appello online. "Scriviamo pensando che quanto sta accadendo sia ancora più grave perché il nostro paese ospiterà il G8 nel prossimo luglio e non ci sembra che queste scelte siano un buon biglietto da visita per sedersi ad un tavolo in cui si discute anche di lotta alla povertà nel mondo", si legge nel testo della missiva. "Difficile parlare di sviluppo sostenibile senza stanziare le risorse necessarie per sostenerlo".

La lettera segue a quella che la GCAP, insieme ad altre organizzazioni e a numerose personalità internazionali impegnate nella lotta alla povertà, il 31 ottobre scorso ha scritto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere di ripensare i tagli alla cooperazione. Un messaggio a cui finora non c’è stata risposta, così come senza risposta è rimasta la lettera inviata, lo scorso 6 settembre, per gli stessi motivi al ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti da diversi esponenti internazionali tra cui il Premio Nobel Desmond Tutu .

"Tutti i paesi europei membri del G8, compresa l’Italia, si sono impegnati ad allocare per L’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) lo 0,51% del proprio PIL entro il 2010 e lo 0,7% del PIL entro il 2015. Nonostante l’attuale crisi finanziaria e la prospettiva di una sua lunga durata, paesi come la Francia, la Spagna e la Germania hanno deciso di rispettare gli accordi presi a livello internazionale. L’Italia, al contrario sarà il Paese con la riduzione maggiore dei fondi per lo sviluppo (0,19% del PIL)" - afferma la GCAP.

La GCAP rilancia quindi l’appello "al senso di responsabilità" del Presidente del Consiglio, chiedendo "un cambiamento di rotta del governo italiano, perché la crisi finanziaria non è una ragione sufficiente per impedire al nostro paese di mantenere le promesse". Il contributo della cooperazione italiana è fondamentale sia per la politica estera dell’Italia, sia per lo sviluppo economico generale.

La GCAP convinta che sia ancora possibile imprimere una svolta: "Saremo quindi un po’ più delusi questo Natale, ma tutt’altro che rassegnati" si legge ancora nella lettera di Natale indirizzata ai sostenitori. "Abbiamo davanti a noi almeno sei mesi prima che i capi di stato e di governo del G8 vengano in Italia e vogliamo usare questo periodo di tempo per fare sentire ancora e molto più forte la nostra voce, una voce che chiede più uguaglianza, più diritti, uno sviluppo più equo per quei miliardi di persone che vedono ancora negati i loro diritti all’alimentazione, all’istruzione, alle cure sanitarie" - conclude la nota della GCAP.

Nei giorni scorsi la campagna Sbilanciamoci ha presentato il "Libro Bianco sulla cooperazione allo sviluppo" che denuncia, tra l'altro, come "la cooperazione allo sviluppo ha sostanzialmente perso centralità e attenzione politica nel Governo e nel Parlamento". "La manovra finanziaria di Tremonti taglia del 56% i fondi gestiti direttamente dal Ministero degli Esteri per la cooperazione. A questo taglio va aggiunta la cancellazione dei finanziamenti all’educazione allo sviluppo e la vergognosa scelta di privilegiare per la cooperazione quei Paesi che collaborano al rimpatrio dei loro immigrati dall’Italia" - afferma il rapporto della coalizione di 50 associazioni e Ong italiane che ogni anno analizza le politiche del governo italiano sulle spese sociali e sulla cooperazione. Secondo i calcoli di Sbilanciamoci! "gli stanziamenti per nuove iniziative - escluse quelle già avviate - nel 2009 potranno contare sulla ridicola cifra di 29 milioni di euro, i nuovi progetti delle Ong saranno praticamente azzerati e la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri, già paralizzata da anni, si troverà a disbrigare pratiche correnti e a smaltire l’arretrato". [GB]

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