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Garner, petrolio e l'emergenza umanitaria
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Mentre a Baghdad si è insediato il governatore degli Stati Uniti Jay Garner, generale in pensione che gia nella guerra all'Iraq del 1991 era responsabile del ritorno dei rifugiati curdi nel nord dell'Iraq, continuano le manifestazioni di protesta della popolazione irachena. Il generale Garner, attualmente presidente di una società specializzata in sistemi di guida dei missili, negli ambienti arabi viene accusato di sionismo per le sue prese di posizione in favore di Israele. Su Aljazira.it è viene posta la questione di rappresentanza dell'Iraq nell'Opec, l'Organizzazione dei maggiori produttori di petrolio, di cui è convocata una riunione il prossimo 24 aprile. Le forze alleate si sono impadronite degli impianti petroliferi situati nel sud e nella zona centrale dell'Iraq, al contempo hanno bloccato i giacimenti del nord del paese e bombardato le forze che li controllavano. Intanto si apprende che gli Stati Uniti hanno negato alle Nazioni Unite il permesso di aprire un corridoio umanitario per far volare aerei carichi di aiuti nel Nord dell'Iraq. L'UNICEF, programma per i bambini delle Nazioni Unite, chiede aiuto per salvare la vita dei bambini iracheni. L'associazione Aiutiamoli a Vivere di Spoltore (Pescara) ha organizzato un corridoio umanitario per portare medicinali di prima necessità in Iraq. Grazie all'opera di Emergency a Bagdad è stato completato il piano di aiuti per rimettere in funzione l'ospedale Al Kindi.
Fonti: Aljazira, Unicef, Emergency, Vita, Italy Indymedia,
Approfondimenti: Dopo Saddam: l'ora delle minoranze?, Vignette, Racconti da Baghdad, Il ricatto diplomatico di Francia e Russia